Eugenio Albamonte, pm di Roma ed ex segretario di Area, in un’intervista a ‘La Repubblica’ commenta lo scontro tra magistrati e ministro Crosetto.
Sta facendo molto discutere lo scontro tra i magistrati e il ministro Crosetto. Su questa vicenda in un’intervista a La Repubblica interviene anche Eugenio Albamonte, pm di Roma ed segretario di Area, corrente finita nel mirino del titolare della Difesa. “Che io sappia non ci sono indagini su di lui o sul suo partito – spiega il giudice – penso che alla fine il cerchio magico del premier si sia fatta l’idea sbagliata che la magistratura voglia fare opposizioni o un golpe giudiziario. Ma di certo non è vero“.
“Le parole del ministro mi fanno pensare che lui tema qualche indagine a ridosso del voto – sottolinea ancora il pm – quasi a mettere le mani avanti e preparare il terreno con la solita tesi della giustizia ad orologeria“.
Non solo Crosetto, nel mirino di Albamonte è finito anche il sottosegretario Mantovano, che prima di ricoprire questo ruolo portava la toga: “Secondo me pensa che adesso i magistrati debbano obbedire alla sua linea politica e non rispettare la Costituzione. In realtà non è assolutamente proprio così“.
Il magistrato ritorna anche sul video diffuso durante un suo congresso: “A Palermo il nostro dibattito è stato pubblico e alla presenza di molte autorità. La verità è che si vuole una magistratura silente, che non manifesti le proprie idee e non partecipi al dibattuto pubblico a meno che non sia sulla stessa linea del governo in carica. E’ un modo per intimidirci e marginalizzarci. Se Area vuole far cadere il governo? Mi costa dare ragione a Calenda. Ma se la prova del complotto sta in quel video allora sono chiacchiere da bar“.