Nicola Pietrangeli in esclusiva ai nostri microfoni sulla vittoria della Coppa Davis dell’Italia: “Un successo meritato. E non è finita qui”.
Nel 1976 Nicola Pietrangeli era alla guida della nazionale di tennis che regalava all’Italia la prima Coppa Davis. 47 anni dopo l’ex tennista era a Malaga ad assistere ad una nuova impresa degli azzurri ed alla fine anche lui ha festeggiato con i ragazzi guidati da Filippo Volandri. E la nostra redazione lo ha contattato per rivivere con lui queste emozioni.
Nicola Pietrangeli, che emozioni ha provato dopo il successo dell’Italia?
“La squadra italiana in questo momento è fortissima. Abbiamo avuto bravura e fortuna nel battere la Serbia, ma alla fine la vittoria è meritata. E certo c’è stata grande emozione nel rivedere quella coppa alzata dall’Italia a 47 anni di distanza dall’ultima volta“.
Ci sono somiglianze tra questa nazionale e quella del 1976?
“Io non faccio mai paragoni. Sono due squadre fortissime e sarebbe bello fare una sfida tra la squadra vecchia e la nuova. Verrebbe fuori una bellissima partita“.
Tra i momenti simbolo di questo trionfo sicuramente il successo di Sinner contro Djokovic.
“Possiamo definirlo il miracolo di San Gennaro. Non succede tutti i giorni che il numero uno al mondo si faccia annullare tre match point. Poi naturalmente Jannik sta crescendo, ha solo 22 anni. Fra due anni sarà una spanna sopra tutti“.
Questo successo potrebbe anche portare Sonego e Musetti ad alzare il proprio livello?
“Sicuramente. Bisogna ricordarsi che sono tutti giovanissimi. Si conoscevano, adesso sono i campioni del mondo a squadre. Per l’Italia è importante avere tanti giocatori nei primi 30“.
In più ci sarà il rientro di Berrettini.
“Assolutamente. Con il ritorno di Berrettini l’Italia diventa una squadra molto difficile da battere“.