Expo 2030, ora si fa davvero sul serio: “via libera” per quanto riguarda le votazioni. Roma spera, anche se non è affatto la favorita principale alla vittoria
Manca davvero poco per l’assegnazione di Expo 2030. Non è affatto un mistero che una delle candidate principali sia la città di Roma. Anche se per la Capitale, come tutti ben sanno, non è assolutamente facile. Per il semplice motivo che non è considerata affatto la favorita alla vittoria finale. Una “mission impossible” per Roma che se la dovrà vedere con Riad. L’Arabia Saudita (non solo nel calcio) vuole dominare il mondo ed è considerato il Paese favorito per l’assegnazione ufficiale del grande evento.
Senza dimenticare anche un terzo incomodo, pronto a mettere il bastone tra le ruote: stiamo parlando dei sudcoreani di Busan che potrebbero essere la vera sorpresa. Si vota in quel di Parigi. Proprio nella capitale francese, nelle ultime ore, sono arrivati il sindaco Roberto Gualtieri ed il vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli. Questi ultimi due sono presenti a Issy-les-Moulineaux, dove nelle prossime ore si avranno notizie importanti.
Allo stesso tempo anche il governo ha fatto sapere di non voler mancare assolutamente a questo grande appuntamento. Lo ha annunciato direttamente il ministro dello Sport, Andrea Abodi, confermando che il “governo ci sarà“. Come rappresentanti ci sarà l’ambasciatore Giampiero Massolo.
Expo 2030, Roma spera: ma la favorita rimane Riad
Roma contro Riad. La Capitale è pronta a sfidare i grandi favoriti sauditi ed i loro miliardi. Per le previsioni non ci sono dubbi. Come riportato in precedenza, però, anche Busan è pronta a dire la sua. Se nella 173.a Assemblea generale del BIE (Bureau International des Expositions), che andrà in scena questo pomeriggio, non dovessero raggiungere i 120 voti sui 182 Paesi aventi diritto, si andrà al ballottaggio. Di conseguenza verrà esclusa la candidata. Per molti una tra, appunto, Roma e Busan.
I sondaggi parlano chiaro: almeno una novantina di voti per Riad, con Roma fra i 45 e i 50 davanti a Busan. Anche se l’attenzione sarà rivolta alle ore 14 dove, al Palais des Congrès d’Issy-les-Moulineaux, inizierà l’ultima serie delle “presentazioni” della candidatura. Per questa sfida finale sono state scelte tre donne. Tra l’altro non una scelta casuale. Anche se Riad fa venire molti dubbi in merito al rispetto dei diritti umani e, soprattutto, sulla parità di genere.
A gridare “Roma is my home” sarà una donna come Trudie Styler, ovvero la moglie del cantante Sting. Non è affatto un mistero che la coppia adori il nostro Paese. Tanto è vero che da almeno una ventina di anni vivono in Italia. Precisamente nella regione della Toscana. Insieme a lei ci sarà l’attrice Sabrina Impacciatore.
Si “giocherà” nei 15 minuti di intervallo tra la prima e la seconda votazione. Nel caso in cui si dovesse andare al ballottaggio si andrà alla caccia ai voti della candidata eliminata. Non è da escludere che il nostro Paese possa avere quelli della Francia e Portogallo. Non ci resta da fare altro che incrociare le dita, proprio come dichiarato dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.