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Politica

Expo 2030, amarezza e rabbia di Gualtieri: “Riad ha dilagato, brutta sconfitta”

Published by
Daniele Magliocchetti

Il durissimo sfogo del Sindaco di Roma nel momento in cui ha saputo che la capitale aveva perso la manifestazione tanto ambita

Una sconfitta che brucia. Inaspettata, forse per il Campidoglio, almeno nelle modalità e per il clamoroso e vistoso distacco, ma non tanto per il resto dell’Italia e del mondo. Sotto sotto anche il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri credeva che la sua città non ce l’avrebbe mai fatta ad aggiudicarsi l’Expo 2030, soprattutto avendo come avversaria la città di Riad. Appena è stata data l’ufficialità, è rimasto zitto e immobile per diversi minuti, taciturno e solitario. Il primo cittadino della capitale camminava nervosamente nel corridoio del quarto piano del Palais des Congrès d’Issy. Difficile descrivere lo stato d’animo e pronto alle polemiche di ogni genere, e non potrebbe essere altrimenti. Quella che ha davanti è una figuraccia nazionale e internazionale: “Avevamo delle lettere di impegno firmate da ambasciatori di Paesi che alla fine non ci hanno votato”. Le prime parole piene d’amarezza del Sindaco.

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri nella sala delle Bandiere del Campidoglio (Ansa Notizie.com)

In tanti avevano assicurato che avrebbero dato i voti a Roma, alla Città Eterna, ma sul più bello hanno voltato le spalle a Gualtieri, a Roma e anche all’Italia. Tante promesse da parte di diplomatici che vivono e guardano in faccia quasi ogni giorno il Sindaco, alla fine si sono rivelate carta straccia. Uno degli esempi che viene in mente al Sindaco è quando andò in Bosnia per presentare il progetto di Expo 2030 a Roma e avere l’appoggio dei bosniaci: “Ci siamo spesi al massimo per trovare un accordo. Ma al nostro incontro è seguito a strettissimo giro quello con Riad“. Evidentemente quel giorno a Sarajevo, la delegazione araba si deve essere presentata con i mezzi giusti per convincere e indirizzare la preferenza verso il Golfo. E chissà che non sia andata così anche per altre città. Anzi, sicuramente è andata così.

“Il nostro progetto era molto bello, ma i rapporti di forza economici hanno fatto la differenza”

Il momento in cui è stato proclamato il vincitore di Expo 2030 (Ansa Notizie.com)

Una batosta che sarà dura da mandare giù e assimilare nei prossimi giorni, mesi e anni. Eppure, dal Comitato promotore filtrava la sicurezza di avere “almeno 50 voti“, ma alla fine sono diventati appena 17. Neanche gli amici hanno votato per la città che rappresentava Gualtieri. “È stata una brutta sconfitta“, ammette Gualtieri che poi cerca di argomentare: “Riad ha dilagato. Ha espresso una forza economica che ha reso questo Expo del tutto particolare. Siamo amareggiati, naturalmente. Il nostro progetto era molto bello, ma i rapporti di forza economici che sono stati espressi, come avevamo anche denunciato, hanno portato a un voto nettissimo, a una vittoria schiacciante di Riad“.

Gualtieri aveva timore, considerata la campagna aggressiva da parte di Riad, tanto che aveva parlato apertamente, e con polemica, di “petroldollari” e della campagna impostata dal principe ereditario Mohammad bin Salman Al Sa’ud. “Tanti eventi internazionali stanno andando a colpi di risorse nel Golfo, noi avevamo segnalato questo problema. Oggi però è avvenuto e dobbiamo accettare sportivamente la sconfitta“. E così anche in barba ai diritti umani che in quel paese sono poco considerati, a detta di tanti personaggi di spicco della Comunità Europea che davanti alla potenza e ai soldi, si girano dall’altra parte e non guardano. E si va avanti, come se niente fosse.

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Daniele Magliocchetti