Il capogruppo del M5S a Palazzo Madama attacca il suo collega, reo di non aver comunicato le cariche societarie
Un caso che sta si sta sempre più allargando e soprattutto imbarazzando. Quanto sta accadendo a Maurizio Gasparri, ovvero non aver dichiarato il suo ruolo di presidente nella società Cyberealm, come ha rivelato Report nella sua inchiesta giornalistica, sta per arrivare alla Giunta delle elezioni del Senato, come da qualche giorno avevano chiesto i Cinque Stelle. Ad attaccare il collega Gasparri e soprattutto la situazione è il capogruppo del M5S a Palazzo Madama, Stefano Patuanelli che parte da una situazione, a suo dire, poco elegante: “In commissione di Vigilanza Rai, Gasparri ha cercato di delegittimare preventivamente Sigfrido Ranucci di Report con una vera e propria sceneggiata, perché sapeva che la trasmissione stava svolgendo un’inchiesta giornalistica su di lui. Proprio come nelle scorse ore il ministro della Difesa Crosetto, che pure è una persona seria e capace, ha cercato di delegittimare preventivamente eventuali inchieste della magistratura. Tutto questo racconta cos’è la destra al governo”.
Eppure il senatore di Forza Italia insiste e ribadisce che non era tenuto a dichiarare il suo ruolo perché, sostiene Gasparri “non sono né amministratore delegato né revisore di conti”. Ma Patuanelli da questo punto di vista dissente e anche con forza perché il regolamento del Senato impone agli eletti di “trasmettere entro 30 giorni dalla proclamazione l’elenco di tutte le cariche ricoperte, retribuite o gratuite”.
E secondo il capogruppo del Movimento Cinque Stelle su questa cosa non si passa, tanto che Patuanelli spiega senza alcun timore di dire cose sbagliate: “E’ una prima circostanza rilevante. Ma anche la sua spiegazione non mi convince, perché il presidente di una società solitamente fa parte del Cda e partecipa alle votazioni. Bisognerebbe poi capire se e quali deleghe abbia. E comunque Gasparri non ha omesso di citare il suo ruolo nel cda della Fondazione Alleanza nazionale. Curioso, visto che invece non ha dichiarato la carica nella Cyberealm, che opera in un settore delicato come la sicurezza informatica.
Ed è sulle norme che Patuanelli si batte con tutte le sue forza e tramite il quotidiano Il Fatto Quotidiano: “Cito l’articolo 2 della legge: “I membri del Parlamento non possono ricoprire cariche, né esercitare funzioni di amministratore, presidente, liquidatore, sindaco revisore direttore generale o centrale, consulente legale o amministrativo, in associazioni o enti che gestiscano servizi per conto dello Stato o della pubblica amministrazione, o ai quali lo Stato contribuisca, direttamente o indirettamente”.