In una intervista che ha rilasciato al quotidiano “Il Messaggero” è intervenuto il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara
Se non sono delle importanti novità allora poco ci manca. Fatto sta, però, che l’annuncio da parte di Giuseppe Valditara suona come “musica” per le orecchie di presidi e docenti. L’attuale ministro dell’Istruzione ne ha parlato in una lunga intervista che ha concesso al ‘Messaggero‘. Arrivano delle novità importanti per quanto riguarda il mondo della scuola per la questione relativa alla manovra. Quest’ultima, infatti, pronta a passare alle Camere.
Queste sono alcune delle sue parole che ha rilasciato al noto quotidiano: “Abbiamo chiuso in poche settimane il rinnovo del contratto nazionale che si trascinava da anni. Ovvero dando un aumento medio di 124 euro lordi mensili. Il più alto che sia stato mai ottenuto fino ad ora. Adesso abbiamo delle ottime premesse per il nuovo anno. Un aumento significativo in vista del 2024. Stiamo parlando di uno stanziamento dal valore di 5 miliardi in legge di Bilancio per il rinnovo degli statali”.
Poi continua dicendo: “I calcoli li stiamo facendo. Quello che posso anticipare nel dire è che tutto il personale scolastico riceverà l’anticipo legato alla vacanza contrattuale protratta fino ad ora. Si va dai 1.516 euro dei dirigenti scolastici ai 1.228 per i professori di superiori e medie con maggiore anzianità, dai 1.056 per i maestri della stessa fascia agli 829 dei professori di medie e superiori con più bassa anzianità”.
Sulla questione dei tutor per i ragazzi fa sapere: “Stiamo procedendo con molta determinazione. La formazione è già stata fatta, i vari istituti stanno completando le operazioni per l’assegnazione degli incarichi. Come promesso, per dicembre di quest’anno scolastico dovremmo chiudere”.
Sulla vicenda del dimensionamento scolastico fa sapere: “C’è stata una sentenza della Corte Costituzionale che ha chiarito due cose: la legge è costituzionalmente legittima e non viene chiuso nessun plesso scolastico. Allarmismo inutile per me. Trovo stupefacente che ci sia chi dice di non voler attuare la riforma. La stessa che non è altro una milestone del Pnrr. Una deriva preoccupante e diseducativa verso i cittadini”.
Sulle polemiche da parte delle opposizioni ribadisce: “Nel Pnrr c’erano a disposizione 4,6 miliardi di euro per realizzare 264mila posti in più. Poi la Commissione Europea ci ha comunicato che alcuni fondi impegnati dal precedente governo, 900 milioni per la gestione degli asili e 450 per la loro ristrutturazione. Gli stessi non possono rientrare nei 4,6 miliardi. Noi del governo abbiamo deciso di non definanziare“.