In una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’ è intervenuto il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove
L’argomento di cronaca, delle ultime 24 ore, che ha interessato il nostro Paese non può che essere quello relativo al caso che vede come protagonista Alfredo Cospito. Vale a dire l’anarchico che si trova in carcere dopo che nel 2014 è stato condannato a 9 anni e 5 mesi di reclusione per la gambizzazione di Roberto Adinolfi, dirigente della Ansaldo Nucleare. In merito a questa vicenda, però, spunta anche Andrea Delmastro Delle Vedove.
L’attuale sottosegretario alla Giustizia del governo Meloni, nel pomeriggio di ieri, è stato rinviato a giudizio per “rivelazione d’ufficio” per quanto riguarda il caso dell’anarchico. A chi lo ha invitato di farsi da parte e di dimettersi ha fatto sapere che non ne ha alcuna intenzione. Neanche dopo la conferma che andrà a processo. Lo ha spiegato in una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera’. Queste sono alcune delle sue affermazioni a riguardo: “Assolutamente no. Non ho alcuna intenzione di dimettermi“.
Non si è fatto attendere l’attacco nei confronti della destra per via dello scarso spirito istituzionale. Poi ha continuato dicendo: “Intendo continuare ad esercitare il mio ruolo, al meglio, all’interno del ministero della Giustizia. Così come mi è stato chiesto dai tanti che in questo momento mi stanno testimoniando solidarietà per questo inconsueto rinvio a giudizio. Anche questa seconda volta il pubblico ministero Paolo Ielo e altri tre pm hanno ribadito la richiesta di archiviazione della procura nei miei confronti“.
Caso Cospito, Delmastro ribadisce: “Orgoglioso di quanto ho fatto”
Una intervista che il sottosegretario ha continuato in questo modo: “Quindi sarò uno dei pochi sotto il profilo giuridico che in dibattimento sarà dalla stessa parte della barricata del pm. Ai posteri l’ardua sentenza. Da cattolico non dispero mai. Ci sarà prima o poi un giudice a Berlino che riconoscerà che non c’è segreto e quindi non c’è reato“.
Se Angelo Bonelli (appartenente ai Verdi) lo ha denunciato e che gli sono stati negati gli accessi agli atti ha fatto sapere: “Bonelli ha sbagliato. Ha fatto un accesso generalizzato agli atti. Gli è stata riqualificata la richiesta come sindacato ispettivo. E ha avuto quello che chiedeva perché sono atti ostensibili“.
Dalla parte di Delmastro si è schierato il suo “superiore”, vale a dire il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Una mossa che, però, ha fatto infuriare le opposizioni: “Il ministro avrà diritto ad esporre le sue ragioni e la sua lettura dei fatti e del diritto? O adesso c’è anche il reato di pensiero e il reato di argomentazione giuridica? Attendo risposte dalla sinistra“.
In conclusione si è soffermato sul fatto se si aspettasse questo rinvio a giudizio: “No, ma sono orgoglioso di quello che ho fatto. Non ho passato alcuna carta. Ho risposto alla domanda di Donzelli. Sono orgoglioso di aver fronteggiato l’attacco frontale al 4.1 bis di terroristi e anarchici in combutta con la criminalità organizzata e della mafia“.