I prezzi del carrello della spesa rallentano a novembre, l’inflazione è ancora in calo. E il tasso di occupazione sale al 61,8%.
Secondo le stime preliminari Istat scende allo 0,8%, ma rimane ancora in crescita del 5,8% su base annua. I dati sono ancora provvisori, ma l’andamento dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, registra un -0,8% su base annua dal +1,7% di ottobre.
Il calo risente anche dell’andamento dei prezzi dell’energia. I beni alimentari e per la cura della casa e della persona sono al +5,8% rispetto al +6,1% del mese precedente.
Sempre i dati Istat registrano l’aumento dell’occupazione in Italia anche a ottobre. Il numero degli occupati è di 23 milioni 694mila, e rispetto a ottobre 2022 registra un aumento di 455mila dipendenti permanenti e 66mila autonomi. Il numero dei lavoratori con contratto a tempo determinato è inferiore a 64mila. Il tasso di occupazione sale al 61,8%.
Caro-prezzi: “Alcuni aumenti resteranno strutturali”
“L’inflazione è in calo, anche per l’aumento dei tassi scelto dalla Bce, che ci auguriamo non rallenti bruscamente la crescita economica, ma alcuni aumenti dei prezzi purtroppo resteranno strutturali”. Lo spiega ai nostri microfoni Stefano Benigni, deputato e segretario nazionale di Forza Italia giovani.
“Il governo sta lavorando per aumentare il potere di acquisto delle famiglie. Lo ha fatto, ad esempio, con la stabilizzazione del taglio del cuneo fiscale, che porterà 100 euro in più in busta paga ai lavoratori. La Manovra vale 28 miliardi, metà dei quali sono destinati ad abbassare le tasse”, aggiunge.
“Con la riduzione delle aliquote Irpef da 4 a 3, abbiamo fatto un primo passo per una riforma fiscale che ci permetterà di “pagare meno ma pagare” e abbiamo aiutato una delle fasce più deboli, i pensionati, con l’aumento delle pensioni minime. Stiamo agendo con grande senso di responsabilità, consapevoli di vivere una fase economica e internazionale difficilissima. L’obiettivo resta sempre far sì che i cittadini e le imprese possano tornare a guardare al futuro con serenità”.
Lavoro, Benigni (FI) a Notizie.com: “Un dato così non si registrava dal ’77”
Non solo l’inflazione scende, ma come detto aumenta anche il l’occupazione, che arriva al 61,8%. “I dati dell’Istat certificano l’ottimo lavoro che il governo sta portando avanti. Oggi festeggiamo più di mezzo milione di nuovi posti di lavoro in dieci mesi, gran parte dei quali a tempo indeterminato. E un nuovo record di occupati raggiunto nel mese di ottobre, il 61,8%. Un dato così alto non si registrava dal 1977, da quando l’Istat iniziò la pubblicazione delle serie storiche. Cresce il numero dei lavoratori dipendenti ma anche degli autonomi”, commenta Benigni che lancia anche un frecciatina all’opposizione.
“Altro che rdc, bonus e mancette: noi creiamo lavoro”
“Altro che le deleterie politiche assistenzialiste, il reddito di cittadinanza, i bonus e le mancette. Nella Legge di bilancio abbiamo introdotto importanti vantaggi per le imprese che assumono e continueremo ad investire sempre di più sulla formazione per offrire alle imprese manodopera specializzata. Il nostro obiettivo è creare lavoro, dare l’opportunità a tutti, soprattutto ai più giovani di costruirsi un futuro, garantire lavoratori alle aziende, rilanciare lo sviluppo del Paese. Abbiamo raggiunto un risultato straordinario, peraltro in un momento storico ed economico certamente non facile per il nostro Paese, e che ci riempie di orgoglio. A chi ci attacca rispondiamo con i fatti e con i risultati“.
Occupazione, Osnato (FdI): “Il lavoro, non il sussidio, è uno strumento di dignità”
Sulla stessa linea anche il deputato di Fratelli d’Italia Marco Osnato, presidente della Commissione finanze e responsabile economico del partito: “Avevamo detto che la fine del reddito di cittadinanza avrebbe favorito i meno abbienti, rilanciando uno sviluppo che può esserci solo grazie al lavoro. I nuovi dati sull’occupazione ci danno ampiamente ragione. Oltre mezzo milione di nuovi posti di lavoro in dieci mesi, gran parte dei quali a tempo indeterminato e nonostante una congiuntura internazionale, se non difficile, quantomeno asfittica. Si tratta di un risultato straordinario: no all’assistenzialismo, sì alle opportunità. Perché il lavoro, e non il sussidio, è uno strumento di dignità”.