In una intervista che ha rilasciato al ‘Quotidiano Nazionale’ è intervenuto il presidente di Anm, Giuseppe Santalucia. Quest’ultimo si è voluto soffermare sulle ultime polemiche di questi giorni
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ed il presidente del Csm, Fabio Pinelli, hanno firmato una nuova “tregua” politica-magistratura. Anche se, di tutto questo, non è assolutamente d’accordo Giuseppe Santalucia. L’attuale numero uno dell’Anm ne ha parlato in una lunga intervista al ‘Quotidiano Nazionale’ in cui ha voluto fare il punto della situazione. Spiegando che la parola “tregua” non aiuta affatto a comprendere quello che sta accadendo nel mondo della politica.
Queste sono alcune delle sue parole: “Quanti lavorano all’interno delle istituzioni non possono inscenare scontri, contrapposizioni più o meno radicali, con i rappresentanti del mondo politico. Possono esprimere il proprio punto di vista sulle questioni, grandi o meno che siano, che attengono alla vita dell’Istituzione in cui operano, specie in vista di riforme destinate ad incidere sulle attività a loro demandate. Quindi, nessuna tregua perché non c’è mai stata battaglia. Non è altro che una normale dialettica che vivifica la vita istituzionale”.
Sul ministro della Difesa, Guido Crosetto, aggiunge: “Abbiamo avuto un breve contatto e confidiamo che possa trovare quanto prima il modo di spiegare meglio. Soprattutto per la pubblica opinione. Spiegare quali siano le ragioni della sua preoccupazione. Siamo certi che quando lo farà, ogni ombra sulla magistratura o suoi gruppi sarà fugata. Non c’è da avere alcuna preoccupazione a causa dei magistrati, visto che agiscono nel pieno rispetto dei doveri del loro ufficio, onorando il giuramento sulla Costituzione”.
Sui provvedimenti e sulla riforma fa sapere: “La contrarietà alla riforma era stata dall’Anm già illustrata qualche anno al ministro della Giustizia del tempo, la professoressa Cartabia, e alle Commissioni parlamentari, quando era in elaborazione alla legge delega a cui ora si sta dando attuazione. Noi siamo favorevoli al sistema delle valutazioni periodiche di professionalità. Avremmo voluto che fosse migliorato e reso più efficace”.
Poi ha continuato dicendo: “Il disegno di legge di abrogazione del reato di abuso di ufficio è stato da noi criticato. Quel che però va messo in evidenza è che veniamo da una stagione di tante riforme: mi riferisco alle riforme varate durante la presenza del Governo Draghi. C’è un problema di attuazione in quelle varate. Oggi sarebbe necessario che il ministero si concentrasse sul predisporre le risorse per attuare quelle riforme. Purtroppo ci sono rallentamenti e lacune“.