Perché il gup ha rinviato a giudizio Delmastro: il parere dell’esperto

Il caso del sottosegretario Delmastro rinviato a giudizio per rivelazione del segreto d’ufficio tiene ancora banco in questi giorni ed ha fatto tornare all’attenzione il tema della riforma della giustizia. 

Ed ha fatto venire anche il dubbio che nei giorni scorsi, il ministro della Difesa Guido Crosetto potesse riferirsi proprio a Delmastro quando ha paventato il pericolo che una parte della magistratura si prepari a una bufera giudiziaria in vista delle elezioni europee.

Crosetto in Aula alla Camera questa mattina ha spiegato le sue parole: “Non ho attaccato e non attaccherò mai le toghe, ho totale fiducia nei magistrati”, richiamando comunque alla loro imparzialità.

Intanto nei prossimi mesi il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro sarà chiamato in Aula per la celebrazione del processo che lo vede imputato, dopo che due pm hanno chiesto l’archiviazione del caso.

Abbiamo chiesto a Salvatore Curreri, professore di diritto costituzionale dell’Università Kore di Enna, di dare la sua valutazione della vicenda.

Andrea Delmastro, Salvatore Curreri
Andrea Delmastro, Salvatore Curreri (Ansa Foto/Facebook) – notizie.com

Professore, due pm hanno chiesto l’archiviazione del caso Delmastro, mentre il gup l’ha rinviato a giudizio. Qual è il suo parere?
Questa possibilità è prevista dal codice. Tecnicamente ci sta e non è inusuale o scandaloso, perché nella dialettica processuale il giudice non deve conformarsi alle richieste dei pubblici ministeri e vale anche il contrario. Se il gup ha ritenuto di non accogliere le richieste dei pm e ci sono gli estremi, Delmastro si difenderà nel dibattimento ed avrà modo di chiarire perché questi atti non erano non divulgabili. Può anche darsi che il giudice abbia ritenuto di rinviarlo a giudizio per un maggiore approfondimento, per permettergli di difendersi meglio nel processo”.

Non è il suo ambito. Ma quale valutazione politica emerge in questa vicenda, secondo lei?
La vicenda giudiziaria è tutta aperta. A livello politico ognuno fa le sue valutazioni. Certamente il fatto che Delmastro, avendo rapporti interpersonali con Donzelli, gli abbia passato questi documenti, mi lascia perplesso. Non so se avrebbe fatto lo stesso se la stessa richiesta gli fosse stata avanzata dall’opposizione”.

I Dem hanno annunciato una mozione di sfiducia alla Camera nei confronti di Delmastro.
Trattandosi di un sottosegretario, non ci sarà una mozione di sfiducia vera e propria ma una di censura. Politicamente è la stessa cosa”. 

Salvatore Curreri
Salvatore Curreri (Facebook) – notizie.com

Qual è la differenza tra una mozione di sfiducia e una di censura?
La mozione di sfiducia è lo strumento che il Parlamento utilizza nei confronti dei membri del governo. I sottosegretari, seppur membri del governo, non possono essere oggetto di sfiducia. Quindi nei loro confronti il Parlamento usa la mozione di censura, è uno strumento non codificato. La conseguenza è che, proprio perché non è prevista, se con la mozione di sfiducia c’è l’obbligo giuridico di dimettersi, con quella di censura non c’è”. 

Secondo lei il ministro della Difesa Crosetto si riferiva anche al caso Delmastro quando ha parlato della magistratura nell’intervista al Corriere?
Oggi Crosetto ha usato toni concilianti in Aula. In ogni caso non credo che si riferisse a Delmastro nello specifico. Credo che il problema del rapporto tra magistratura e politica si alimenti di tante vicende. Crosetto faceva riferimento anche al caso Salvini. Certamente anche Delmastro si inserisce in questa catena. Ma mi permetta di dire che sarebbe più consono che da entrambe le parti – politica e magistratura – si evitasse questa conflittualità che non fa affatto bene alle istituzioni. Se uscissimo da questa logica in cui l’uno prende iniziative per colpire l’altro, il rapporto di leale collaborazione tra i poteri ne guadagnerebbe”. 

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