Silvia Albano, presidente di Magistratura democratica, in un’intervista a ‘La Repubblica’ si sofferma sullo scontro con il governo. Ecco le sue dichiarazioni.
Silvia Albano, neo presidente di Magistratura democratica, si sofferma sulle ultime tensioni che ci sono con il governo in un’intervista rilasciata a La Repubblica: “La mia attività di giudice non cambia, ma di certo questo clima non aiuta il mio lavoro e un esercizio sereno della giurisdizione“.
Il magistrato si sofferma anche sulle ultime dichiarazioni del premier Meloni: “Noi abbiamo il dovere di intervenire nel dibattito pubblico sulle riforme istituzionali vista la funzione che la Costituzione assegna al potere giudiziario. L’obiettivo è sicuramente quello di evidenziare le conseguenze che potrebbero derivare da una alterazione dell’equilibrio tra i poteri disegnati dai costituenti“.
Albano sottolinea come “i magistrati sono persone normali e hanno una propria visione del mondo. La nostra attività interpretativa si basa e si deve basare sull’ordinamento giuridico. Il nostro faro sono sicuramente la Costituzione e le Carte sovranazionali, sulla cui base vanno interpretate le norme tutte le norme”.
“I provvedimenti giudiziari possono essere anche criticati – aggiunge il nuovo presidente di Magistratura Democratica – e l’attività interpretativa non porta sempre a risultati univoci. Ma c’è stato ogni volta anche un fecondo dibattito tra i giuristi, grazie anche al quale il dritto si è evoluto nel tempo e ci ha consentito di eliminare le norme rimaste in vigore dal regime fascista“.
Per Silvia Albano è il “momento di uscire dalla polemica tra Crosetto e la magistratura e mettere delle condizioni per ritornare al dialogo. Nella fisiologia del processo chi viene rinviato a giudizio può essere assolto e se queste sono tante significa che c’è una autonomia della giurisdizione che autonomamente fa il suo lavoro e per questo non condividiamo la necessità di separare le carriere“.