Il tecnico portoghese, dopo l’apertura dell’inchiesta della Procura per le parole su Mercenaro, lo Special One si lancia in una linea difensiva anticipata
Finisce Sassuolo-Roma, i giallorossi di Mourinho riescono a strappare una vittoria preziosa e fondamentale. Un successo insperato per come stava andando la partita, ma la squadra del tecnico portoghese la spunta e dopo i festeggiamenti in campo, l’evento più atteso è la conferenza stampa di Mourinho e le prime parole dell’allenatore in televisione, prima a Dazn e poi a Sky, ma come al solito Josè spiazza tutti e appena comincia a sentire la domanda ecco che parte la sua risposta, ma non è in italiano, bensì prima in inglese e poi in portoghese.
Un gioco, un piccolo abbaglio? No una linea difensiva bella e buona, ma non contro la Procura e la Federcalcio o l’Aia stessa, solo un avvertimento e un sollecito ai dirigenti che si occupano di lui e delle sue parole su Mercenaro o su Di Bello e il messaggio è piuttosto chiaro, nel senso che per quello che ha detto è stato frainteso. Da parte sua non voleva certo mettere in dubbio l’operato degli arbitri in quel modo, ma il suo “non sono tranquillo” riferito a Mercenaro era in buonafede non voleva sollevare dubbi o quant’altro. E da lì è scattata l’inchiesta da parte della Procura Federale e il nervosismo dell’Aia che ha fatto e sta facendo pressioni su Gravina per una punizione esemplare.
Lo Special One ha annusato la “malparata” e si è messo a parlare in portoghese, la sua madre lingua, in questo modo nessuno potrà fraintenderlo e lui sarà libero di esprimersi senza problemi e senza paura di usare termini che pensava fossero innocui, mentre invece non lo erano. Almeno secondo la Procura che l’ha subito deferito e in settimana potrebbe sospenderlo in via cautelativa.
Ma è anche vero una cosa. Mou sa bene che può tranquillamente dire e osservare che quello che voleva dire era un’altra cosa, non quello che è stato capito, tanto che la Procura potrebbe deferirlo per aver violato gli articoli della Giustizia Sportiva il 4 e il 23 che parlano di lealtà e correttezza. Il tecnico portoghese sa bene quello che voleva dire e non voleva certo mettere in dubbio la regolarità del campionato. Questa sarà la sua linea difensiva, non ci sono dubbi e ha già cominciato ad attuarla. E poco importa, come dice qualcuno, che Mou sono anni che è in Italia. Vero fino a un certo punto anzi lui è andato via dall’Italia nel 2010 ed è rientrato 11 anni dopo e non è detto che il suo italiano sia lo stesso anzi può essere peggiorato. La verità è che questa sarà l’ennesima mossa, l’ennesimo guizzo di un uomo che sa fare comunicazione sportiva e non come nessuno.