“La quarta rata riguarda un pò tutti i settori. Scuola, ambiente, transizione digitale e verde, interventi di carattere infrastrutturale: obiettivi intermedi che accompagnano delle misure”. Così il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnr Raffaele Fitto, ospite a “Giù la maschera” su Radio1 Rai
“Abbiamo modificato una serie di misure che sono state fuori dal Pnrr che consentiranno di dare risposte al contesto che viviamo”.
Così il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnr Raffaele Fitto, ospite a “Giù la maschera” su Radio1 Rai. “La quarta rata riguarda un pò tutti i settori. Scuola, ambiente, transizione digitale e verde, interventi di carattere infrastrutturale: obiettivi intermedi che accompagnano delle misure. Il Governo ha fatto una scelta molto complessa nella fase iniziale. Ha chiesto alla Commissione europea di modificare gli obiettivi della quarta rata. La Commissione ha approvato il raggiungimento di questi obiettivi. Ad agosto abbiamo presentato una revisione complessiva del Piano. Obiettivi da realizzare e da raggiungere, ben 145 su 295, che interessano tutte le rate dalla quinta alla decima. Un riassetto che ci consentirà di guidare questa fase perché è cambiato il contesto socioeconomico e, bisogna rendere più realizzabili, concreti e possibili gli obiettivi che inizialmente erano stati previsti”, ha spiegato nel dettaglio il ministro durante il suo intervento questa mattina.
Pnrr, Fitto: “La quarta rata riguarda tutti i settori. Rendere più realizzabili obiettivi previsti”
Tornando con uno sguardo e facendo un’analisi del passato, il ministro ha inoltre detto che “c’è bisogno di lavorare seriamente e abbiamo costruito da subito il lavoro con la Commissione europea e in particolare con la task force. C’è stato un rapporto costruttivo. All’inizio abbiamo avuto posizioni differenti, ma era utile per capire bene gli obiettivi che volevamo affrontare e risolvere. E’ stato fatto un lavoro positivo, anche per il futuro. Il piano non può vivere delle tensioni che ci sono nel dibattito politico. Il Pnrr non è una questione di centometristi. Non si può ogni volta aprire un dibattito. E’ una maratona, e bisogna tenere il passo giusto per arrivare fino in fondo”. Fitto ha voluto sottolineare che che quella del Pnrr è una dimensione “che non c’è mai stata nella storia del nostro paese. I piani precedenti erano nettamente inferiori e non avevano i criteri di ammissibilità previsti nel Pnrr Il nostro paese ha il più grande Pnrr rispetto a qualsiasi altro Paese. E’ chiaro che la maggior parte degli interventi sono stati in questa fase accompagnati dalla definizione di progettazione e stanno per partire le gare”.
Infine, Raffaele Fitto ha aggiunto, “Nella revisione che abbiamo approvato, abbiamo definito aspetti importanti. Ci sono oltre 5 miliardi su infrastrutture strategiche. Sono scelte molto rilevanti che hanno la possibilità un miglioramento della qualità della spesa e raggiungere i risultati. La maggior parte di queste risorse sono a debito, per questo abbiamo bisogno di una crescita, e per centrare la crescita c’è necessità di una spesa di qualità”. Sulla polemica che riguarderebbe i pochi investimenti nel meridione, il ministro ha voluto precisare che “il Piano ha un elemento del 40% di risorse al Mezzogiorno. In secondo luogo, sul sud c’è una strategia che il Governo sta mettendo in campo… “Un lavoro molto complesso, concordato con la commissione europea. Stiamo attrezzando anche altre risorse ordinarie affinché possano essere coordinate con quelle del Pnrr. Una visione strategica che eviti che la mano destra non sappia quello che fa la mano sinistra. In questo contesto il Sud è il principale beneficiario”.