La formazione di Sarri vince la terza gara consecutiva e si rimette in sesto almeno dal punto di vista psicologico
Lazio avanti in coppa Italia senza sforzo. La squadra di Sarri va in vantaggio con Guendonzi dopo appena cinque minuti. Il francese ha messo in evidenza una gran forma e soprattutto una bella prestazione di tecnica e intensità.
Il Genoa fa rivedere Retagui che mette poca apprensione, anche se è ben tenuto dall’ormai collaudata coppia Patric-Gila. Una vittoria scontata che la Lazio ottiene giocando con concentrazione e carattere. Lazio in ripresa in campionato (anche se è molto in ritardo per il momento), avanti in Champions League con un turno d’anticipo e nei quarti di coppa Italia aspettando il 3 gennaio di sapere se affronterà la Roma o la Cremonese. Bene Immobile quando è entrato, ancora male e da rivedere Castellanos e Kamada.
Tabellino e pagelle
LAZIO (4-3-3): Provedel 6; Hysaj 6, Gila 6, Patric 6 (63′ Marusic 6), Pellegrini 6,5; Guendouzi 7,5, Rovella 6 (80′ Cataldi ng), Kamada 5,5 (80′ Basic ng); Isaksen 6 (27′ Felipe Anderson 5), Castellanos 5 (63′ Immobile 6), Pedro 6. A disp.: Mandas, Sepe, Lazzari, Kamenovic, Ruggeri, Sana Fernandes, Gonzalez. All.: Sarri 6,5
GENOA (3-5-1-1): Leali 6; Vogliacco 6 (83′ Fini), Dragusin 5,5 (70′ De Winter 6), Matturro 6 (61′ Haps 6) ; Hefti 6, Kutlu 5,5, Jagiello 5,5 (62′ Malinovskyi 6), Thorsby 6, Martin 5,5; Galdames 6; Retegui 6 (70′ Puscas 5,5) . A disp.: Calvani, Sommariva, Sabelli, Fini, Papadoupolos, Arboscello, Pittino. All. Gilardino 5,5
Arbitro: Sacchi 6
Marcatori: 5′ Guendonzi
Note: Spettatori 20.000 circa. Ammoniti 49′ Galdames, 85′ Fini, 93′ Pellegrini
Recupero: pt 2′, st 4′
I Top
GUENDONZI Il protagonista in assoluto. E’ ovunque in difesa e in attacco, prende palloni, li ruba, li smista e va anche a segnare, un gol, il primo in biancoceleste, di precisione quasi. Ne ha giocate tante bene, ma questa è la migliore partita da quando è alla Lazio.
PELLEGRINI Gran primo tempo, grande avvio, poi cala un po’ ma appena appena perché sulla fascia corre che è un piacere. E’ lui che ruba tempo e palla al suo avversario e serve un assist al bacio per la rete di Guendonzi.
IMMOBILE Sta bene, è in condizione, e si vede. Fa più lui in appena venti minuti e a 34 anni che il suo predecessore che dovrebbe mangiare erba e correre come il vento.
I Flop
CASTELLANOS Gioca un’ora e non lascia alcuna traccia sulla partita. Eppure, doveva essere la sua partita anche con un gol, ma poco o niente è pervenuto.
FELIPE ANDERSON Entra in campo dopo ventisette minuti dell’incontro a causa dell’infortunio di Isaksen e, a volte, sembra quasi che ti faccia un favore. Innocuo.
KAMADA Anche lui altra occasione gettata al vento. Un pesce fuor d’acqua. In tutto.