L’ex attaccante della Lazio e ora opinionista di Sky attacca di nuovo l’allenatore della Roma soprattutto sulle sue ultime dichiarazioni
“Mourinho non è uno stupido, anche io in passato ho fatto dichiarazioni pesanti, ma questa sue ultime sono eclatanti anche contro gli avversari e non si fa…”. L’attacco è senza freni e viene da uno che non si è mai risparmiato quando giocava, quel Paolo Di Canio che all’arrivo dello Special One nella capitale gli diede quasi del bollito, anche se le sue parole vennero estrapolate da una conversazione privata. Frasi che fecero molto rumore nell’estate del 2021, proprio quando il portoghese stava arrivando alla Roma. E quelle parole si innescò un putiferio.
Ora l’opinionista di Sky cerca di attaccarlo in maniera più intelligente e senza esagerare più di tanto, ma le cose contro il tecnico portoghese, Di Canio le dice e non si risparmia. “E’ evidente che Mourinho ormai parla solo al suo popolo e da una parte è un peccato, perché in passato era molto più raffinato. Non è uno stupido e sa benissimo anche lui che ha acceso un fuoco troppo grande, perché poi se si accodano tutti gli altri allenatori prima delle partite diventa un caos”.
E’ rimasto sorpreso Di Canio, non tanto dalle esternazioni del portoghese, quanto per la continuità nel farle e anche per la rabbia e l’essere fin troppo diretto. Quelle frasi prima di giocare col Sassuolo l’hanno sorpreso e a Lapresse spiega il suo pensiero: “Per me non è una novità, non mi aspettavo che alzasse così tanto il tiro però potevamo aspettarcelo in un ambiente così caldo che vive nella frustrazione di non risultati, non solo quello della Roma, di chi non vince tanto per tanti anni. Con un uomo così forte speravano di vincere subito e hanno vinto la Conference, ma speravano anche in campionato di fare qualcosa di più”.
Per Paolo Di Canio, al di là della Conference conquistata due anni fa, i risultati del tecnico portoghese continuano ad essere deludenti e non lo nasconde: “Adesso la Roma è anche quarta, ma fino a poche settimane fa quasi nemmeno lottava per le prime quattro posizioni. E’ una frustrazione generale e lui è abile a fare queste cose. Secondo me ha trovato un terreno fertile, dove si può anche sfogare in modo naturale nelle sue frustrazioni e nessuno gli dice niente. C’è tutto un ambiente dietro di lui fino alla morte, ha creato una cosa molto locale”. Quest’ultima affermazione non è proprio da uno che stima Mourinho, soprattutto se lo paragona quasi un fenomeno locale, lui, lo Special One, che ha allenato club importanti come il Real Madrid e il Chelsea a livello internazionale.