LIVE funerali Giulia Cecchettin, oggi è il giorno del dolore: segui con noi gli aggiornamenti in tempo reale dell’ultimo saluto alla giovane studentessa 22enne uccisa
Alle ore 11 inizieranno i funerali di Giulia Cecchettin, la studentessa di Vigonovo uccisa a 22 anni dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta. La celebrazione si verificherà nella Basilica di Santa Giustina a Padova. La piazza sta iniziando a gremirsi di persone. Sono attese più di 10mila. Tutti che vogliono dare l’ultimo saluto alla giovane studentesse barbaramente assassinata a coltellate.
La famiglia di Giulia ha chiesto di non effettuare minuti di silenzio, ma di rumore. In modo tale da ricordarle e, di conseguenza, dare un segnale a tutte quelle donne uccise, affinché questi episodi non si verifichino più.
I presenti stanno sventolando le chiavi per fare rumore. Proprio come ha chiesto la sorella di Giulia, Elena, ed anche il governatore Luca Zaia.
Il feretro di Giulia Cecchettin è uscito dalla Basilica ed è diretto a Saonara per una celebrazione intima per familiari. Commozione ed applausi da parte dei tantissimi presenti che hanno voluto dare l’ultimo saluto.
“Carissimi tutti. Abbiamo vissuto un momento di profonda angoscia. Una tempesta terribile. Una pioggia di dolore che sembra non finire mai. Ringraziamo tutti per il loro calore. Grazie per il vostro sostegno. Ne avevamo bisogno. La mia riconoscenza a tutte le forze dell’ordine e i monaci. A Zaia, Nordio e alle istituzioni. Mia figlia Giulia era una donna straordinaria, vivace e mai sazia di imparare. Oltre alla laurea che ci sarà consegnata tra pochi giorni, era anche una “mamma”. Una combattente. Il femminicidio è spesso il risultato della cultura che svaluta il diritto delle donne. Invece sono state vessate fino a perdere la loro libertà e vita. Come è potuto accadere? Quella educativa ci ha coinvolto tutti. Noi uomini dobbiamo essere pronti a cambiare. Anche ai maschi. Dovremmo essere coinvolti ascoltando le donne e non girando la testa in ogni segnale di violenza. A chi è genitore come me parlo con il cuore: insegnami ai figli il sacrificio del dolore e dell’impegno. Accettiamo anche le sconfitte. Educhiamoli nel rispetto di ogni persona e all’amore vero. Viviamo in una epoca che la tecnologia ci isola e ci priva del contatto umano e reale. I giovani devono guardare negli occhi degli altri e chi è più anziano di loro. Tutto questo comporta incomprensioni e cose tragiche. Dobbiamo avere rispetto. Scuola ruolo fondamentale. Bisogna imparare dalla difficoltà senza ricorrere alla violenza. Speriamo che le scuole siano luoghi sicuri per tutti. Anche i media giocano un ruolo cruciale. No a sciacalli e complottisti. Non aiuta ad abbattere le barriere questo tipo di violenza. Siamo tutti coinvolti e non assolti. Alle istituzioni politiche chiedo di intervenire. Le forze dell’ordine devono essere dotate delle risorse necessarie. In questo momento di dolore e tristezza dobbiamo trovare la forza di reagire. La vita di Giulia, della mia, ci è stata sottratta in modo crudele. La sua morte deve essere un punto di svolta per porre fine al femminicidio. Il vero amore non è né fisico né romantico, è sarà o non sarà. Le persone più felici sono coloro che traggono il meglio da ciò che hanno. Cara Giulia, ora è il momento che vai. Salutaci la mamma e che strette insieme possano aiutare tutti noi. Imparare a danzare sotto la pioggia. Noi tre che siamo rimasti vi promettiamo di imparare a danzare sotto la pioggia. Ti amo tanto Giulia. Non so pregare, ma so sperare che tutta questa pioggia di dolore fecondi il terreno delle nostre vite e che posa germogliare. Addio Giulia amore mio”.
In occasione del centenario della cerimonia di celebrazione del centenario dell’istituzione della “Stella al Merito del Lavoro ha parlato ancora il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Vorrei aggiungere quest’oggi che il valore e il rispetto della vita vanno riaffermati in ogni ambito, in ogni circostanza, in ogni dimensione. Va ribadito con forza in questo momento in cui sono in corso i funerali di Giulia Cecchettin“.
“Volto di Giulia sottratto alla nostra vista. Non si può togliere dalla memoria di chi l’ha conosciuta. Ora posiamo il nostro sguardo in quello di Gesù. Ora il volto di Giulia brilla insieme a quello della mamma” così conclude l’omelia Claudio Cipolla.
“Terza parola: amore. Una grande parola che cerca il bene dell’altro e dell’altra. Io non so parlarne se non a partire dal Vangelo e da Dio. Riferimento alto e irrealizzabile. I nostri, anche se umani, sono tentativi di amore. Siamo sempre in cammino della strada migliore. Voi giovani avete più opportunità e benessere rispetto a 50 anni. Potete amare meglio e di più. Deve diventare la vostra felicità. Su questa strada ci incontreremo. I giovani di Dio, i giovani ed il Vangelo. L’amore non si sottrae alla verità, non sfugge la fatica di conoscere. Genera solidarietà. Compassione che nell’ascolto nell’altro trova la via di spezzare il narcisismo. Se questo è il nostro sogno, se cerchiamo germogli di speranze e amore, avvertiamo tutti questa fatica. Attesa, speranza e amore sono la nostra vita bella. preghiera altro non è che metterci di fronte a Dio. Ti preghiamo Signore di farci il dono della pace. Bisogna acquisire strumenti che nobilitano vita delle persone. Insegnaci Signore la pace tra generi, maschi e femmine, uomo e donna. Non possiamo consentire atti di abuso. Abbiamo bisogno di concorrere quella cultura che rende tutto possibile. Donaci la pace del cuore, del mio e di tutti i presenti. Chiediamo la pace per Filippo e per la sua famiglia”.
“Mai avremmo voluto sentire quella mattina del sabato 17 novembre. Abbiamo atteso giorni e sperare di sentire cose diverse. Ora siamo qui in molti con gli occhi piene di lacrime e orecchie dischiusi ad un ascolto nuovo. Abbiamo bisogno di parole di sapienza. Bisogna ritrovare un piccolo spiraglio di luce. Amarezza, tristezza a rabbia. Trasformare dolore in impegno. Il sorriso di Giulia mancherà a tutta la sua famiglia, amici e tutti noi. Il suo viso ci è diventato caro. Costruiamo la sua voglia di vivere. passioni e altro. Desideriamo attendere la fioritura del mondo, nel quale anche i nostri occhi saranno beati. Speranza: l’attesa di un evento gradito, di un giorno favorevole, è illusoria. Come trasformarla in reale cammino verso la felicità? Abbiamo bisogno che il tutto sia sostenuto dalla speranza, dono dello spirito. Che ci aiuta a costruire la vita. Di fronte alla morte di Giulia, donne, uomini e bambini sopraffatti dalla guerra emergono tutti i nostri dubbi. Ci sarà la vita dopo la morte? Ha senso impegnarsi se tutto si riduce a poca cenere? Bisogna rivolgersi a Gesù“. Queste le parole di Claudio Cipolla durante l’omelia.
Poco prima di iniziare la messa il vescovo di Padova ha voluto ringraziare, anche a nome della famiglia di Giulia, tutti i presenti: dal ministro della Giustizia Carlo Nordio (in rappresentanza del governo), il governatore del Veneto Luca Zaia, i sindaci giunti da ogni parte di Italia, e le tantissime persone e ragazzi che stanno seguendo la funzione con ogni mezzo.
In questo momento è iniziata la funzione del funerale di Giulia Cecchettin da parte del Vescono di Padova.
Arriva anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, seduto accanto al governatore del Veneto Luca Zaia.
Presenti i sindaci che sono arrivati da ogni parte di Italia per rendere omaggio alla giovane studentessa uccisa.
Arriva il feretro di Giulia Cecchettin all’interno della Basilica. Momenti di commozione tra i presenti. Ad accompagnare la bara papà Gino ed i fratelli Elena e Davide.
La piazza inizia sempre a gremirsi di tantissime persone che hanno voluto dare l’ultimo saluto a Giulia. Non solo dal Veneto, ma da ogni parte di Italia.
Arrivato il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia. Quest’ultimo non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai giornalisti e si è diretto verso la Basilica.