Sciopero medici, Anelli (Fnomceo) a Notizie.com: “Si pensa a sanare i conti e si taglia sempre sui professionisti”

Lo sciopero nazionale di 24 ore dei medici e degli infermieri terminerà nelle prossime ore. 

È stato proclamato da Anaao Assomed e Cimo-Fesmed, e per il comparto dal sindacato Nursing Up ed ha raggiunto l’85% delle adesioni.

Le professioni sanitarie hanno incrociato le braccia contro la Legge di bilancio per chiedere più assunzioni, risorse congrue per il rinnovo del contratto di lavoro, la cancellazione dei tagli delle pensioni, la detassazione di una parte della retribuzione e contro la depenalizzazione dell’atto medico.

Il problema dell’organizzazione della sanità pubblica e della mancanza di investimenti era diventata più evidente che mai durante la pandemia, quando il sistema sanitario nazionale crollò innanzitutto a causa della mancanza dei posti letto, ma non solo. Anche l’organizzazione della sanità in generale portò alla luce una serie di problematiche: “Dopo il Covid evidenziammo una serie di criticità all’allora ministro della Salute Roberto Speranza. La chiamammo questione medica e prospettammo anche una serie di soluzioni possibili. Da allora una serie di criticità sono rimaste uguali”. In esclusiva a Notizie.com, il presidente  della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli, analizza la situazione del sistema sanitario attuale.

Sciopero medici, Anelli (Fnomceo) a Notizie.com: "Si pensa a sanare i conti e si taglia sempre sui professionisti"
Sciopero medici, Anelli (Fnomceo) a Notizie.com: “Si pensa a sanare i conti e si taglia sempre sui professionisti” (Ansa Foto) – notizie.com

Anelli a Notizie.com: “Da Schillaci una prima risposta sui contratti di lavoro”

Ad oggi, “l’unica vera risposta è arrivata dal ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha provato a vincolare i 3 miliardi in più aggiunti al fondo sanitario nazionale alle professioni sanitarie. Sto parlando dei 2,4 miliardi vincolati per i contratti di lavoro. Questi fondi non sono sufficienti, ma in qualche maniera c’è una prima inversione di tendenza rispetto al modello in cui le risorse venivano usate più per beni e servizi che per il personale”.

“Ma l’altra mano del governo taglia le pensioni”

Dall’altra parte però, la Legge di bilancio taglia le pensioni. “Accanto allo sforzo del ministro Schillaci c’è un’altra mano del governo che taglia le pensioni. Ancora una volta si fa cassa sui professionisti. Il nostro servizio sanitario nazionale merita una risposta più efficiente. Sappiamo tutti – e lo abbiamo dimostrato nel rapporto con il Censis – che 1 euro investito in sanità produce il doppio in termini di valore economico”. 

Filippo Anelli, presidente Fnomceo
Filippo Anelli, presidente Fnomceo (Ansa Foto) – notizie.com

Si attendono gli emendamenti del governo che dovrebbero addolcire l’impatto della norma sulle pensioni. E nell’attesa altre organizzazioni sindacali di medici e professionisti sanitari sono pronte a scioperare ancora il 18 dicembre. “I lavoratori di tutto l’indotto oggi sono circa 2 milioni e 200mila lavoratori. Se avessimo investito come la Germania, avremmo 4 milioni e mezzo di occupati. Pensi al valore che può avere un investimento in sanità per il Paese, per lo sviluppo economico e tecnologico. Invece ancora oggi ci troviamo a non poter espletare la nostra professione in maniera ottimale perché i livelli di sicurezza sono messi a dura prova dal sistema sanitario che soffre di carenze, ma anche di un’organizzazione non proprio efficace”. 

Sciopero dei medici: “Viene fuori il disagio e il grido di dolore di una professione”

Dallo sciopero di oggi, “con la larga adesione da parte dei colleghi, vengono fuori il disagio e il grido di dolore di una professione che vorrebbe dare di più ma si trova invischiata in un sistema sanitario sempre più burocratizzato e legato solo agli obiettivi economici”.

La fotografia che viene fuori dall’analisi di Anelli parla di medici con carichi di lavoro enormi a causa delle poche assunzioni. “I professionisti vivono malissimo la loro condizione di esercizio professionale. Ci sono pochi medici, pochi infermieri, pochi professionisti sanitari, e i carichi di lavoro sono abnormi. Spesso vengono denunciati e in qualche maniera devono sempre vivere una condizione quasi di conflittualità e non di serenità nel loro lavoro”.

La burocrazia e la mancanza di investimenti

Sciopero di medici e infermieri
Sciopero di medici e infermieri (Ansa Foto) – notizie.com

Ma non solo: c’è anche l’ostacolo della burocrazia e della mancanza di investimenti: “I medici sono oberati da una pessima burocrazia. Penso ai piani terapeutici, alle difficoltà di poter prescrivere, e a una serie di adempimenti da compiere. Sono misurati solo sulla spesa e non sugli obiettivi, nell’ottica di sanare i bilanci. Ci troviamo di fronte a una sanità che quando deve tagliare, taglia sul numero dei professionisti. Le spese per i beni e servizi tendono ad aumentare, mentre quelle del personale si riducono. E quando non si riducono, crescono lentamente”, continua il presidente Anelli.

“Tetti di spesa anche per farmaci importanti e innovativi contro i tumori”

Ciò comporta anche una mancanza di investimenti in farmaci innovatici: “In questo contesto, esercitare la professione diventa difficile. Ci sono tetti di spesa anche per farmaci importanti e innovativi per la cura dei tumori. Non poterli prescrivere e tornare alle cure di vent’anni fa, per un medico è frustrante. Ciò non può mettere in difficoltà tutti i professionisti che vogliono che il sistema sanitario sia l’ambito in cui poter dialogare con i cittadini, lavorare ed essere retribuiti in maniera adeguata”. 

Medici e infermieri all’estero, Anelli: “Chi rinuncerebbe?”

Così, molti professionisti preferiscono andare all’estero a lavorare: “Guadagnano più che in Italia. All’estero possono svolgere la professione con la soddisfazione propria di un medico: far stare bene i pazienti. Possono usare i farmaci, il sistema e organizzare il lavoro in maniera ottimale senza la burocrazia e i vincoli economici che oggi imbrigliano la nostra professione. Chi rinuncerebbe?”.

Gestione cookie