Andrea Crisanti in esclusiva ai nostri microfoni commenta il boom di polmoniti registrate in Cina e la situazione Covid in Italia.
La “nuova” polmonite batterica proveniente dalla Cina, i dati Covid in risalita, la campagna vaccinale lanciata in “ritardo e colpevolmente dal nostro governo“. Andrea Crisanti, senatore della Repubblica e microbiologo, risponde in esclusiva alle nostre domande
Andrea Crisanti, un nuovo allarme dalla Cina. Cosa c’è di vero e quanto non sappiamo ancora?
“Guardi è un batterio che causa delle polmoniti atipiche. Ma ci sono casi sporadici anche in Italia e in Europa. Probabilmente ci sono delle condizioni in Cina che favoriscono la trasmissione. Non riesco ad immaginarmi altro”.
E’ un allarme che non ha senso di esistere?
“Quando ci sono dei fenomeni atipici è sempre meglio indagarli. Il fatto che sia emerso un patogeno conosciuto e già presente in Europa ci tranquillizza”.
Nella giornata di ieri i familiari delle vittime del Covid hanno chiesto di non farci trovare impreparati.
“La situazione è completamente diversa. I cinesi in questo caso sono stati molto collaborativi, hanno detto di cosa si trattava e questo ha rassicurato“.
Questione Covid. I contagi, che sono numericamente in risalita, preoccupano ancora? Abbiamo allentato completamente la corda?
“A me quello che preoccupa è il combinato che si è venuto a creare tra totale mancanza di conoscenza dei dati reali e una campagna vaccinale non tempestiva. Bisognava vaccinare due mesi fa. Non ha senso immunizzarsi con l’esplosione dei casi“.
Perché è stato commesso questo errore?
“Non parlerei di errore, ma di una scelta ideologica di questa maggioranza, che ha sempre avuto una posizione nei confronti dei vaccini e delle misure di sanità pubblica molto critica“.
Anche perché all’interno della maggioranza ci sono tante anime, alcun delle quali sono negazioniste.
“Diciamo che hanno espresso posizioni molto critiche e quindi è chiaro che se non fai sorveglianza e vaccini i casi esplodono. Una cosa bisogna dirla: questo virus ci sarà per sempre“.
Intervista a cura della nostra inviata Luigia Luciani