Prima della Scala a Milano, non sono assolutamente mancate le polemiche: di conseguenza arriva il colpo di scena
C’è grande attesa, questa sera giovedì 7 dicembre, per la prima della Scala di Milano. Anche se, a dire il vero, non sono mancate assolutamente le polemiche. A farle scatenare ci hanno pensato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala ed il presidente del Senato, Ignazio La Russa. La decisione degli esponenti del governo è quella di accomodarsi in platea e non nel palco reale. Proprio in quest’ultimo spetta un posto al primo cittadino del capoluogo lombardo. Per chi non lo sapesse, lo stesso Sala, è anche presidente della Scala.
Per questioni strettamente politiche, però, pare che lo stesso sindaco stava per rinunciare. Fino a quando, nelle ultime ore, non è stato trovato l’accordo tra le due parti. Nel palco reale siedono le autorità che partecipano alla prima: dal capo dello Stato in giù. Quest’anno, però, non ci sarà Sergio Mattarella e nemmeno il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Ci sarà, invece, lo stesso La Russa che avrebbe dovuto accomodarsi sul nel palco reale.
Vicino a lui, però, non ci sarebbe stato il sindaco di Milano che aveva deciso di accomodarsi nella “fila d’onore”, ovvero dove si troverà la senatrice Liliana Segre. Una vera e propria polemica nata a poche ore dalla prima della Scala che non è passata affatto inosservata. Tanto è vero che Sala, dopo aver saputo della presenza di La Russa, ha commentato in questo modo: “Anche La Russa in platea? Troveremo una soluzione“.
Il numero uno del Senato, invece, ha spiegato che avrebbe avuto molto piacere nell’ospitare la Segre sul palco reale. Poi ha precisato: “Se dovesse rimanere in platea andrò in platea accanto alla senatrice a vita per essere coerente con questa mia idea. Ma secondo me il sindaco sta pensando, non è vero che abbia già deciso dove ci sediamo“. Fino a quando, nella serata di ieri, non è stato trovato l’accordo. Tutti siederanno nel palco reale. Al centro ci sarà la senatrice insieme alla figlia, ai due lati Sala e La Russa. Dietro di loro tutti i ministri.