Non sono assolutamente mancate le polemiche in città dopo che è stato distrutto il carro armato ‘pacifista’ di Babbo Natale
L’obiettivo di Lorenzo Lunati, creatore di questa opera d’arte, era quello di trasmettere un messaggio di pace. Anche se non per tutti è stato così. Anzi. c’è decisamente chi è andato oltre ed ha ben pensato di distruggere comunque una opera d’arte. Oramai a Modena non si sta parlando d’altro se non della distruzione di un carro armato molto particolare. Ovvero quello ‘pacifista‘ di Babbo Natale. L’opera è stata danneggiata dopo che da qualche giorno era stata messa in esposizione in piazza XX settembre.
Il tutto contornato da alberi di Natale, luci, presepe e tutto l’occorrente per rendere magico il periodo natalizio. Ed invece qualcuno ha distrutto volontariamente il carro amato (con la ‘r’ volutamente cancellata). Successivamente è stato identificato da parte della Questura. Non sono assolutamente mancate le polemiche in merito a questa opera d’arte, ma arrivare addirittura a distruggerlo ce ne vuole. Una scelta, quella di esporla, che non ha messo d’accordo tutti.
Modena, distrutto il carro a(r)mato pacifista di Natale: polemiche
L’uomo in questione, secondo quanto riportato da alcune fonti e media locali, si sarebbe aggrappato al “cannone” causando una crespa. Subito sono intervenuti gli agenti che lo hanno portato in Questura e posto sotto interrogatorio. Non si tratta affatto del primo episodio del genere che fa discutere la città di Modena. Basti pensare che due anni fa fece molto scalpore il ‘Babbo Natale in tutù’. In quella occasione, per il centrodestra, era davvero troppo visto che avevano pensato ad una figura natalizia effeminata.
In questo carro armato (carro amato) ci sono dei pacchi dono che tendono a rappresentare i Paesi che si trovano oggi in guerra. Non solo Ucraina ed Israele, ma a tantissimi conflitti che ci sono nel mondo e che molto probabilmente nessuno neanche sa. Una opera d’arte che si è trasformata anche in una questione politica lo locale.
In primis Fratelli d’Italia ha mostrato il proprio dissenso a tutto questo grazie alle parole da parte del presidente Ferdinando Pulitanò ed anche dal presidente cittadino Luca Negrini. Questi ultimi hanno definito il tutto come una scelta davvero “infelice”.