Sono ormai trascorsi quasi otto anni dalla morte di Giulio Regeni e la svolta sembra essere molto vicina. L’annuncio dei genitori in un’intervista a ‘La Repubblica’.
A gennaio saranno otto anni dalla morte di Giulio Regeni e la svolta sembra essere molto vicina. A confermarlo sono i genitori in una intervista a La Repubblica. “Finalmente il processo potrà iniziare – sottolineano Paola e Claudio dopo il rinvio a giudizio dei tre agenti della National security egiziana del 4 dicembre scorso – lo abbiamo sempre sperato ed ora le verità è più vicina“.
“In questi anni abbiamo avuto alti e bassi – confermano i due – ma anche momenti di sconforto e e di speranza. Alla fine, però, è prevalsala volontà di andare avanti e continuare a lottare per arrivare alla verità e alla giustizia per Giulio“.
“Ci aspettiamo un processo giusto”
I genitori del nostro connazionale confidano di aspettarsi “un processo giusto che stabilisca la responsabilità sulle torture e l’uccisione di Giulio. Ma ci aspettiamo anche che la politica stia dalla parte dei cittadini che chiedono l’applicazione dei principi costituzionali e la tutela dei diritti costituzionali e universale“.
Nonostante questo, alcuni Comuni stanno togliendo gli striscioni per Giulio. “Su questo siamo molto rammaricati – confermano Paola e Claudio – nostro figlio ha subìto tutto il male del mondo e la tortura è un crimine contro l’intera umanità. Al Sisi? Se viene a Roma per consegnarci gli effetti personali di Giulio siamo disponibili ad incontrarlo. Non ci siamo mai sottratti a nulla“.
“Verità vicina, ma percorso ancora tortuoso”
I genitori di Giulio sperano di arrivare in tempi brevi alla verità, ma sono anche consapevoli che il percorso “potrebbe essere ancora molto tortuoso. Soprattutto in questa fase non possiamo permetterci di fermarci o distrazioni. Continuiamo a rivendicare il diritto alla verità per nostro figlio, per noi, ma anche per tutti“.