Non accenna a sgonfiarsi il caso Paola Concia, dopo il passo indietro del ministro Valditara successivo alle pressioni subite da una parte della maggioranza. Sulla vicenda tantissime nelle ultime 24 ore sono state le dichiarazioni politiche e questa mattina si è aggiunto anche il commento social del leader di Azione Carlo Calenda
“La vicenda di Paola #Concia dimostra una cosa: il Governo Meloni non ha compreso che ha il dovere di rappresentare tutta la nazione, non una parte contro l’altra. Ogni volta che si e’ presentata l’occasione di chiudere questa frattura, penso al salario minimo che pure la Meloni proponeva, e’ stata sprecata”.
Cosi’ il segretario di Azione, Carlo Calenda, sui suoi canali social, che poi aggiunge. “E cosi’ ripeteremo quanto sempre accaduto: un Governo che si chiude in un cerchio sempre piu’ stretto giorno dopo giorno fino ad entrare in crisi per l’esiguita’ dei risultati concreti e l’ampiezza del rumore generato. Cosa ha prodotto questo modo di fare politica negli ultimi trent’anni? Nulla. Nulla per un elettore di sinistra, a partire dai diritti sociali. Nulla per un elettore di destra, a partire dalla pressione fiscale e dalla gestione dei flussi migratori. Pero’ siamo ancora sulle barricate. Le barricate sono l’unico risultato prodotto negli ultimi trent’anni. E crescono costantemente. E’ la nostra nicchia di mercato”.
Insomma il caso Paola Concia, l’attivista lgbt ed ex deputata Pd, che era stata nominata con Suor Monia Alfieri e Paola Zermann nel comitato di garanzia per il progetto dell’Educazione al rispetto, non accenna a sgonfiarsi. E dopo la lunga lista di politici che hanno preso le difese dell’ex parlamentare e attaccato il ministro Valditara per aver ceduto alle pressioni dei partiti della maggioranza di governo successive alla nomina della Concia, ecco arrivare anche il duro attacco del segretario nazionale di Azione Carlo Calenda. Intanto nella rassegna stampa della mattinata è stato possibile leggere anche la difesa della stessa Concia. “Sono sconcertata. Anche il ministro Valditara lo è. Lo hanno sottoposto a una pressione alla quale non si è potuto sottrarre. Lo hanno messo alle corde”. Dunque in un’intervista al Corriere della Sera Anna Paola Concia si sfoga. Chi c’è dietro le pressioni subite da Valdtara? “Massimalisti di destra e di sinistra. Hanno criticato anche la nomina di suor Monia. Lei è stata criticata da sinistra. Io… da tutti. Non faccio nomi. Ma mi spiego. Da destra sono stata attaccata perché lesbica e femminista. Dalla sinistra massimalista lgbt perché sono una persona dialogante, ho sempre dialogato, ho sempre costruito ponti”. A chi dice inoltre che sarebbe stato portato il gender nelle scuole, Concia ha replicato così : “Altra falsità. Ci saremmo occupate di contrasto alla violenza sulle donne. Questo era il mandato”.
E sempre Concia, in un’altra intervista, questa volta a la Repubblica, ribandendo di avere con il ministro “un rapporto di stima”, tornando sulle pressioni osserva: “ci sono stata in un partito e so che è complicato, magari ti mettono di fronte ad un aut aut e finisce così”. Poi, aggiunge amara : “Sono dispiaciuta perché mi ero messa a disposizione di una richiesta sincera, per il Paese, per dare una mano e una risposta a questa ennesima tragedia che è stata il femminicidio di Giulia Cecchettin. Naturalmente continueremo come Didacta Italia a fare formazione agli insegnanti anche su questo tema”.