I sindacati ribadiscono la necessità di cambiare la gestione di Acciaierie d’Italia e chiedono al governo di avere maggiore coraggio nel prendersi il controllo dell’azienda.
Dopo l’ennesimo rinvio dell’assemblea dei soci di Acciaierie d’Italia ancora non si conoscono le sorti della più importante azienda siderurgica italiana. Il destino di 20mila lavoratori è nelle mani di una situazione bloccata causata da ArcelorMittal che non sembra intenzionata a mettere le risorse di propria competenza necessarie per continuare a mantenere in vita l’ex Ilva. La più grande azienda siderurgica italiana, vitale per molte altre filiere produttive, rischia il tracollo produttivo e il disastro occupazionale. Il sindacato dei metalmeccanici vuole continuare a battersi per evitare tutto ciò.
“Il Governo non può essere ostaggio di ArcelorMittal. Riteniamo che sia giunto il tempo di cambiare la gestione di Acciaierie d’Italia e che il Governo, con un provvedimento d’urgenza, debba acquisire il controllo dell’azienda, rimuovere gli ostacoli, garantire produzione, sicurezza e ripresa degli investimenti, individuando partner e soluzioni industriali nuove Fim Fiom e Uilm continuano ad essere in campo con tutte le proprie forze per non rassegnarsi allo spegnimento di Taranto e di AdI e per negoziare un nuovo futuro per i lavoratori del gruppo“.
Per queste ragioni Fim Fiom Uilm hanno tenuto una conferenza stampa questa mattina lungo via Del Corso, non essendo stato possibile tenerla fuori da Palazzo Chigi. Erano presenti, Roberto Benaglia, segretario generale Fim-Cisl, Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil e Rocco Palombella, segretario generale Uilm-Uil. C’eravamo anche noi di Notizie.com.
Video a cura della nostra inviata Luigia Luciani