Sta facendo molto discutere la posizione della Lega su Mes e Patto di stabilità. In un’intervista al ‘Corriere della Sera’ Durigon chiarisce il pensiero del ‘Carroccio’.
Sì al Mes solo dopo la fumata bianca al nuovo Patto di stabilità. E’ questa la posizione della Lega che viene spiegata nei dettagli da Claudio Durigon in un’intervista al Corriere della Sera: “Nessun ricatto. Da parte nostra non vogliamo utilizzare il Mes come una merce di scambio“.
Il sottosegretario al Lavoro sottolinea che la Lega ha intenzione di capire “dove la Commissione Ue vuole portarci. Diciamo semplicemente che se Bruxelles ci chiede tutta una serie di investimenti deve anche introdurre i necessari criteri di flessibilità, altrimenti non sarà per nulla facile andare avanti con le politiche di bilancio“.
Durigon: “Pensioni? Introdotte misure eque”
Durigon si sofferma anche sulle proteste in arrivo dai sindacati nelle prossime settimane: “Le misure introdotte credo siano eque. Si tratta di correggere un meccanismo che assegnava un rendimento alle pensioni dei medici del 26% al primo anno. Abbiamo corretto l’aliquota, ma con l’emendamento abbiamo escluso dal nuovo calcolo le pensioni di vecchiaia“.
Per quanto riguarda i medici l’esponente della Lega ribadisce che il governo “tiene conto del contesto. Nella sanità c’è una grave carenza di personale e per questo motivo dobbiamo incentivare chi resta al lavoro. In ogni caso è una scelta volontaria e non è nostra intenzione certo vietare la pensione anticipata“.
“Il nostro obiettivo è Quota 41”
Durigon spiega che “sull’articolo 33 nei primi anni ci sarà un amento della spesa, poi si recupera. In ogni caso abbiamo garantito il pieno adeguamento delle pensioni medio-basse. Come Lega siamo impegnati sulla sostenibilità del sistema, ma anche sull’obiettivo di legislatura: quota 41. Noi la faremo, ma con il sistema contributivo. Anche perché è normale che se uno vuole andare prima abbia tutto l’assegno calcolato con il contributivo“.