Il Reddito di Cittadinanza sta per andare verso la fine: quante persone lo perderanno a partire dal prossimo anno?
Fine dei giochi. Il viaggio del reddito di cittadinanza sta per andare verso la fine. Ancora qualche altra settimana e poi, dal gennaio del 2024, verrà ufficialmente sostituito dall’Assegno di inclusione. Una decisione imposta direttamente dal governo di Giorgia Meloni. Le domande per averlo partiranno verso la metà del mese di dicembre. Questo è quello che ha fatto sapere il direttore generale dell’Inps, Vincenzo Caridi. Una misura che tenderà ad aiutare le famiglie che si trovano in condizioni di povertà molto preoccupanti.
In particolar modo a quello che hanno componenti “non occupabili” nel proprio nucleo. Vale a dire minori, over 60 o disabili. Nel corso di quest’ultima estate l’Inps ha annunciato di aver inviato tra i 180-190mila messaggi alle famiglie. Le stesse, infatti, hanno ricevuto la terribile notizia: ovvero che non potranno più usufruire del reddito. Pochi giorni fa lo stesso Caridi, in una intervista rilasciata alla ‘Repubblica‘, aveva annunciato che entro il mese di novembre c’era la possibilità di rientrare nel Reddito, se presi in carico dai servizi sociali.
Un qualcosa che si è realizzata per ben 48mila famiglie. A partire dalla giornata di oggi, lunedì 11 dicembre, l’Inps fa sapere che è pronta a pagare tutti gli arretrati e dal 21 dicembre l’ultima mensilità. Le famiglie uscite dal Rdc e che hanno fatto domanda per poter attivare il Supporto formazione e lavoro? Sono state ben 124mila le domande arrivate all’inizio di dicembre.
Caridi su questo ha precisato: “Alcuni percettori hanno deciso di non richiedere il nuovo strumento. Altri che magari erano ex beneficiari del Reddito sono rientrati. Delle 124 mila domande, quelle inserite in modo completo in Siisl con il curriculum e con il Pad sottoscritto, il Piano di attivazione digitale, sono però solo 49.300“. Di queste ultime domande hanno già ricevuto l’assegno di 350 euro legato allo Strumento di formazione e lavoro.
Caridi precisa: “Quelle che hanno completato il percorso con la sottoscrizione del Patto di servizio presso il Centro dell’impiego e con l’avvio concreto di una politica attiva, con la partecipazione di un corso di formazione o a un progetto utile alla collettività, il Puc“. In conclusione i dati finali verranno emanati tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo.