Torna a parlare il capogruppo di Id, colui che ha organizzato l’evento dei sovranisti a Firenze: “Non potranno ignorarci a lungo”
Una rincorsa all’interno dell’Europa. Dal negoziato sul Patto di stabilità fino alle posizioni da tenere in vista delle prossime e vicine più che mai elezioni europee. Un problema da affrontare è quello economico a livello europeo, visto che ci sono posizioni che, al momento, non convergono e si rischia il patatrac. Lo dice da anni la Lega, lo ribadisce Marco Zanni, il capogruppo di Identità e Democrazia (i sovranisti euroscettici con al loro interno anche la Lega di Salvini) e la posizione è abbastanza chiara: “In reazione al Covid, tutti i Paesi si sono indebitati molto. Più di prima. L’impostazione di austerità del Patto vigente rientrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2024. Diventerebbe ancor più insostenibile soprattutto ora che la politica monetaria è restrittiva. Sta venendo meno il ruolo di ammortizzatore delle banche centrali nell’acquisto del debito pubblico”.
La preoccupazione è tanta, anche perché a gennaio ci saranno valutazioni diverse, visto che entreranno in vigore norme e leggi diverse rispetto a quelle attuali, quindi bisogna procedere con forza e velocità. E’ questo quello che dice in sostanza Marco Zanni dall’alto della sua esperienza in ambito europeo, visto che più di tanti altri conosce dinamiche e politiche, soprattutto a livello economico: “Tutti parlano di transizione digitale, energetica, ambientale come della più grande trasformazione industriale. Saranno necessari centinaia di miliardi di investimenti. Sono dieci anni che diciamo come Lega che l’austerità è controproducente. Ora tutti ci danno ragione“.
Marco Zanni spiega che l’attuale posizione della Lega, è abbastanza chiara, ovvero “per quanto pessimo il Patto attuale, quello che si profila sarebbe addirittura peggiore”, tanto che specifica e aggiunge: “È figlio di quella impostazione. Ma nella nuova vi sono meccanicismi auto applicanti che lascerebbero meno spazi ad una negoziazione di buon senso fra Stato e Commissione; cosa invece possibile nella prassi attuale”. E secondo il suo punto di vista, alla fine, “un accordo lo devono trovare. Non possono non trovarlo. La preoccupazione è che per trovare un accordo a tutti i costi venga fuori una soluzione pasticciata e dannosa”.
Dal Patto all’evento di Firenze che ha portato confronti sui sovranisti e tante polemiche anche interne alla maggioranza, quell’evento che proprio Marco Zanni in persona ha coordinato e organizzato da mesi . Reazioni che a destra non hanno visto proprio bene, anche e soprattutto in vista di una possibile alleanza fra popolari, conservatori ed euroscettici, ma su questo Zanni va avanti: “Abbiamo costruito un progetto di lungo termine che reputiamo vincente. Abbiamo grandi delegazioni di grandi Paesi: una al governo in Italia. La seconda ha grandi prospettive in Francia. La terza, se risolve alcuni aspetti interni, può averla in Germania. In tanti dentro la Cdu-Csu ci stanno pensando dopo le prossime elezioni tedesche del 2025. Pian piano arriviamo al governo in tanti Paesi. Nei Paesi Bassi la partita è aperta. L’anno prossimo ci saranno le elezioni in Austria dove i nostri alleati sono il primo partito. Non vedo come possano ignorarci“