L’ex portiere del Liverpool potrebbe giocare dall’inizio nella sfida contro i rossoneri: il titolare Pope è infortunato, anche Dubravka non si è allenato ed è in dubbio. Sono passati più di 5 anni dal doppio errore commesso contro il Real Madrid
L’incubo che ritorna prepotentemente, 2.028 giorni dopo. Sono ore d’attesa per Loris Karius, mai così vicino al ritorno in campo in Champions League. “Merito” dell’emergenza infortuni che ha colpito il Newcastle, compreso Dubravka: il portiere è in dubbio e, con il numero 1 Pope gravemente infortunato (rimarrà fuori almeno 4 mesi), il tedesco potrebbe giocare la sua prima partita della massima competizione europea dopo la finale del 2018. I suoi errori clamorosi regalarono al Real Madrid la vittoria per 3-1 contro il Liverpool.
La prima “gaffe” fu un autentico regalo a Benzema: un passaggio con le mani a un compagno di difesa si trasformò nell’intercetto del francese che sbloccò il risultato in modo sorprendente. La sua serata storta era soltanto all’inizio, il bis arrivò sul tiro dalla distanza di Bale, tutt’altro che irresistibile. Guantoni con il sapone e palla in porta, la rete fece scorrere i titoli di coda sulla sfida.
Karius, più di 5 anni dopo, si prepara per un eventuale impiego in Champions League. Una sfida per niente banale, quella in casa contro il Milan: il girone equilibratissimo, può succedere di tutto. “Non so se Dubravka sarà a disposizione per il match coi rossoneri”, ha spiegato alla vigilia della gara il tecnico Howe.
Karius ha 30 anni, da quel giorno non ha più indossato la maglia del Liverpool ed è sceso in campo soltanto una volta con i Magpies (nella finale della Carabao Cup persa contro il Manchester United la scorsa stagione). Era stato ingaggiato a parametro zero lo scorso settembre. Il possibile stop di Dubravka, assente in allenamento, ha aperto uno spiraglio alla titolarità dell’ex portiere dei Reds. “Chiunque ci sarà tra i pali, sono sicuro che sarà in grado di compiere il proprio dovere”, è stato detto in conferenza stampa. Karius scalda i guanti, prova a dimostrare di aver cancellato (almeno dalla propria mente) quella serataccia in finale con il Real Madrid.