L’ultima conferenza sul clima andata in scena a Dubai ha raggiunto quello che possiamo definire un accordo storico. Ecco di cosa si tratta.
C’è una svolta importante sull’abbandono dei combustibili fossili e la svolta è arrivata direttamente da Dubai. Come riportato dall’Agi, nell’ultima conferenza sul clima i Paesi della Cop18 hanno trovato l’accordo per la transizione che porterà entro il 2050 ad emissioni zero. Si tratta di una intesa storica che, come affermato da Sultan Al Jaber, presidente della conferenza, consente “di gettare le basi per realizzare un cambiamento e accelerare l’azione per il clima“.
Naturalmente è solo il primo passo. Ora toccherà ai singoli Stati cercare di raggiungere l’obiettivo e nei prossimi anni si dovrebbero vedere gli effetti iniziali di questo lungo periodo di transizione che, come detto in precedenza, si concluderà nel 2050.
Ci sono volute due lunghe settimane di negoziato per arrivare all’intesa. La svolta c’è stata quando è saltata definitivamente l’espressione “eliminazione graduale” all’interno del documento. Un passaggio fondamentale e che ha portato alcuni Paesi ad accettare questa intesa e dare il proprio assenso.
L’obiettivo, come detto in più di un’occasione, sarà quello di arrivare al 2050 con emissioni zero. Non è ancora chiaro, però, se entro quella data tutti i Paesi dovranno aver abbandonato definitivamente la loro dipendenza dall’energia fossile oppure ci sarà l’opportunità di rinviare il discorso di qualche anno . Ma di certo si tratta di un accordo storico e una accelerazione importante per contrastare questi cambiamenti climatici che ormai da troppo tempo stanno creando problemi al nostro pianeta.
L’intesa trovata a Dubai è storica perché si tratta di un qualcosa che avviene per la prima volta. Un successo testimoniato anche dagli applausi dei presenti alla tanto attesa fumata bianca. Ora deve iniziare questo percorso di transizione che, come detto in precedenza, non per forza deve concludersi entro il 2050. L’obiettivo è quella data, ma si spera di arrivare ad una emissione zero anche prima. Naturalmente non possiamo escludere un rinvio di qualche anno in caso di ritardi. Su questo i punti da chiarire sono ancora diversi.