L’ex team principal della Ferrari ed ex presidente della FIA ha rilasciato un’intervista all’Equipe: la famiglia del tedesco ha sempre chiesto la massima riservatezza dopo l’incidente di 10 anni fa
Da ormai 10 anni un velo di riservatezza protegge la quotidianità di Michael Schumacher. L’ex pilota Ferrari era sopravvissuto a un brutto incidente con gli sci a Meribel, quando aveva sbattuto contro delle rocce esposte a causa della poca neve presente.
Delle sue condizioni di salute si sa pochissimo. La famiglia, dal momento dell’episodio che ha stravolto la sua vita, si è chiusa a riccio per proteggerne la privacy. Trapela pochissimo. Jean Todt, ex team principal della Ferrari ed ex presidente della FIA, è una delle poche persone esterne alla famiglia che ha avuto modo di trascorrere alcuni momenti con il tedesco. “Michael non mi manca“, la frase forte pronunciata da Todt in una recente intervista all’Equipe.
Todt all’Equipe: “Michael c’è, ma non è quello che tutti ricordano ai tempi della Formula 1”
A molti, di primo acchito, è sembrata una frase insensibile. Non è così, non c’è stata nessuna crisi nel rapporto tra i due. Anzi. “Se Michael mi manca? Non posso dire che mi manca… Ho condiviso con lui molti momenti e sono onorato di poterlo fare ancora”, ha spiegato. “Non mi manca perché lui, alla fine, c’è. Certo, non è più il Michael di prima, quello che tutti ricordano ai tempi della Formula 1”.
“Oggi è diverso ed è magnificamente sostenuto da sua moglie e dai suoi figli che lo proteggono. La sua vita è diversa e ho il privilegio di poter condividere alcuni momenti insieme a lui. Questo è tutto quello che c’è da dire”. Non è andato oltre, mantenendo intatto il desiderio della famiglia di Schumacher.