Il termine ultimo per l’approvazione definitiva della Legge di bilancio 2024 si avvicina.
Alcuni ritardi nella presentazione degli emendamenti e la polemica delle opposizioni sulle “mance” ai vari Ministeri hanno impedito di votare la Manovra almeno in Senato in vista di Atreju. Ora il governo ha l’obiettivo di portare la Finanziaria in Senato il 21 con la fiducia, per poi votare definitivamente il 22.
In questo modo si andrà alla Camera dopo Natale. “Le Manovre di bilancio sono sempre creature in evoluzione nei tempi e nei modi”, commenta il senatore Guido Liris, in Commissione bilancio al Senato per Fratelli d’Italia e relatore della Legge di bilancio. “Si può fare una programmazione, ed è stata fatta”, chiedendo ai parlamentari della maggioranza di ridurre al minimo il numero degli emendamenti, con i relatori che facessero da collante per le proposte in Commissione.
“Ci sono state giuste discussioni su una serie di punti anche con la minoranza”, spiega Liris. Il ritardo si è verificato pure perché “abbiamo affrontato ed esaminato altri provvedimenti con attenzione, dando protagonismo assoluto al Parlamento”. Tra i provvedimenti c’è il decreto anticipi: “Ci siamo soffermati una settimana oltre e di conseguenza la Finanziaria è slittata”.
“C’era stata una sorta di rimprovero sul fatto che la maggioranza parlamentare non avesse avuto nella Manovra, ma in queste ore anche in Commissione stiamo affrontando emergenze e priorità”, spiega Liris.
Manovra, provvedimenti lasciati fuori “esaminati da gennaio”
Altri provvedimenti che resteranno fuori dalla Legge di bilancio verranno esaminati a partire dal 2024: “La Finanziaria non è l’ultimo provvedimento del mondo: a gennaio ce ne saranno altri”.
Il termine ultimo per l’ok del Senato è previsto entro una settimana: “Abbiamo fatto un accordo con la minoranza. Ci stanno segnalando le loro priorità che mandiamo in istruttoria per verifica al Mef e ai Ministeri competenti, poi votiamo ogni singolo emendamento. Già da ieri abbiamo cominciato a votare e bocciare quelli di grossa caratura politica del centrosinistra”.
I 17 emendamenti presentati: “Mancette? Sono sciocchezze”
Le opposizioni dal canto loro ritengono che non sia stato raggiunto un accordo e nei giorni scorsi hanno accusato la maggioranza di aver elargito “mancette” ai vari Ministeri: “Sono sciocchezze – commenta Liris – Abbiamo un fondo parlamentari che non nasce di certo oggi e servirà sia al centrodestra sia al centrosinistra. Ogni gruppo si è regolato diversamente in base alle priorità e sottolineo che Fratelli d’Italia non ha elargito mance”.
Il Superbonus
Ma che ne sarà del Superbonus? In Manovra non c’è più spazio per la richiesta di proroga di Forza Italia e si potrebbe ricorrere al Milleproroghe. “Parlare di proroghe e soluzioni non vuol dire approvare quel provvedimento e dire che è un toccasana come dice Conte. Il nostro obiettivo è evitare che chi ha creduto e investito nello Stato ci rimetta in termini di bilancio e lavoratori. Dobbiamo salvare le aziende. Per questo ci stiamo incaponendo per trovare una soluzione”, spiega Liris.
“Ogni mese di proroga vale 4,5 miliardi. Ho prospettato non una proroga ma un SAL straordinario al 31 dicembre”. Ma cosa vuol dire? “Tutti i lavori in fase di ultimazione fatti entro questa data, verrebbero certificati alla percentuale a cui si è arrivati. Questa percentuale sarebbe certificata e detraibile al 110%. Tutto il rimanente invece, va al 2024. Questa ipotesi non è onerosa, al contrario alleggerisce il 2024 e non contiene proroghe, perché non si aumenta la possibilità di detrarre tra gennaio e marzo il 110%”.