In una intervista rilasciata al quotidiano “La Verità” è intervenuto l’ex ministro delle Finanze del governo Berlusconi, Giulio Tremonti
In questi giorni, nel mondo della politica, si sta parlando insistentemente del Mes. Un argomento che, a dire il vero, sta scatenando più di qualche polemica. Tanto è vero che, più di qualcuno, ha voluto tirare in ballo il governo del 2011 quando come presidente del Consiglio c’era Silvio Berlusconi. Come ministro delle finanze il ruolo era occupato da Giulio Tremonti. L’attuale opposizione ha ricostruito la vicenda precisando che, in quella occasione, fu proprio il nativo di Sondrio a lanciare l’idea di un fondo europeo.
In merito a ciò, però, lo stesso Tremonti ha voluto fare molta chiarezza precisando: “Innanzitutto vorrei restare fuori dalle polemiche. Nel 2003, alla presidenza italiana dell’Ue, per la prima volta viene formulata la proposta di emettere eurobond. Ovvero del debito comune che potesse andare a finanziare le infrastrutture e la difesa. Anche se qualcuno non era d’accordo“.
Tutto questo per arrivare a: “Nel 2008 i trattati europei da Maastricht a Lisbona hanno funzionato, in assenza di crisi e di un periodo di progressivo sviluppo economico. Potrà sembrare incredibile ma il governo italiano, in quell’anno, evidenziò che nei trattati non c’era la parola crisi. Ed è proprio da lì che si cercò di iniziare a lanciare l’idea di un fondo europeo al presidente dell’Eurogruppo Lagarde“.
Nel 2010 invece la svolta: “In un articolo del Financial Times, quando c’era Juncker come presidente della commissione Ue, volevamo creare una architettura europea che si fondasse su due pilastri: la serietà dei bilanci pubblici e la solidarietà tra gli Stati. Mentre si lavorava alla rettifica del Trattato la crisi si aggravò con la passeggiata di Merkel e Sarkozy in Normandia. In quella occasione ammisero che gli Stati potevano fallire“.
Parole che per Tremonti avevano un solo significato: “L’architettura europea non era più praticabile. Francia e Germania andavano verso la Troika. All’epoca la Bce ci chiese di aumentare l’età pensionabile e ridurre i diritti dei lavoratori. Altrimenti non avrebbero più potuto comprare Btp. Francia e Germania cambiano linea perché le loro banche sono più esposte. Con l’introduzione della Troika le banche di Berlino e Parigi non ci hanno rimesso un solo euro. Anche se il costo sociale per la popolazione è stato enorme”.
In conclusione si è soffermato sul fatto che la premier Meloni possa ratificare il Mes: “L’impostazione dell’attuale governo italiano la trovo corretta. Il Mes va discusso insieme al Patto di Stabilità“.