L’avvio del processo per l’ingresso dell’Ucraina in Ue non è una sconfitta per Putin. “Sarebbe stato più preoccupante per lui un avvio dell’ingresso di Kiev nella Nato”.
Nei giorni scorsi il Consiglio europeo ha aperto i negoziati per l’ingresso dell’Ucraina, della Moldavia, ha concesso lo status di Paese candidato alla Georgia. L’avvio di questo processo mentre Kiev è in guerra con Mosca, significherà qualcosa per la fine del conflitto?
Ingresso Ucraina in Ue: perché non avverrà presto
Secondo Claudio Bertolotti, ricercatore dell’Ispi, no, perché l’ingresso definitivo richiederà molto tempo per due ragioni. La prima è che l’Ucraina dovrà adeguarsi definitivamente ai parametri per l’ingresso dell’Ue, la seconda è che dovrà finire per sempre la guerra con la Russia: “Nessun Paese in guerra, per una questione di intelligente opportunità, può entrare in Ue, perché questo comporterebbe un coinvolgimento dell’intera Ue, sulla base del trattato di reciproco sostegno militare quando un Paese è attaccato dall’esterno. Quindi fino a che la guerra non finirà, non potrà avvenire l’ingresso di Kiev in Europa. E il conflitto con Putin non finirà presto: io guarderei a tempi medio-lunghi”.
Cosa cambia per Putin
L’avvio dei negoziati quindi, cambierà poco nell’atteggiamento del presidente della Federazione russa e non rappresenta una vittoria dell’Ucraina sulla carta: “Putin sa benissimo che l’Europa non ha potere in questo senso, né ha una capacità militare propria, che è limitata a quella dei singoli Paesi che ne fanno parte. Per la Russia sarebbe stato più preoccupante l’avvio dell’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Ma anche questa è un’ipotesi non solo remota, ma altamente improbabile”, spiega il ricercatore.
A che punto è l’ingresso di Kiev in Ue
Ma quanto tempo sarà necessario a Kiev per raggiungere tutti gli obiettivi che servono per l’ingresso in Ue? “L’Ucraina ha già avviato la legge per l’anticorruzione, passo necessario imposto dall’Unione europea. Sarebbe stato necessario meno tempo in una condizione di normalità, ma siamo in uno scenario di guerra combattuta, sia sul piano formale delle relazioni internazionali, sia sul campo di battaglia. Entrambi impediscono la conclusione di questo processo appena avviato”.
Perché l’Ungheria ha cambiato idea
L’ingresso di questi Paesi in Europa potrebbe cambiare l’Ue per sempre ed è stato possibile dopo che l’Ungheria ha deciso di assumere un atteggiamento meno ostile all’ingresso di Kiev. Due elementi hanno fatto cambiare idea a Orban. “Innanzitutto si trovava in una posizione di minoranza, che avrebbe comportato una serie di conseguenza negative a Budapest per quanto riguarda una questione economica. L’Ungheria dà meno soldi all’Ue di quanti ne prenda, a differenza di altri Paesi”, spiega Bertolotti.
Il secondo motivo è strategico: “L’Ungheria ha assunto questa posizione anche con la consapevolezza che l’Ucraina non sta entrando in Ue, ma ha avviato un processo che dovrebbe portare alla sua ammissione. Si tratta di un percorso che da un lato richiederà anni, dall’altro potrà avvenire la cessazione delle ostilità tra Russia e Ucraina. Non un cessate il fuoco, ma la fine della guerra e un accordo definitivo sui confini tra i due Paesi”.