Toni Negri, morto il ‘Cattivo maestro’: deceduto nel cuore della notte, aveva 90 anni
La notizia è di pochissimi minuti fa e riguarda Toni Negri. Lo storico filoso, docente e numero uno di ‘Autonomia Operaia‘ si è spento all’età di 90 anni. Il suo cuore ha smesso di battere per sempre nella sua abitazione di Parigi. Viene ricordato con il nome di “Cattivo maestro” per via degli “anni di piombo“. A confermare, per prima, la notizia è stata la moglie Judit Revel che lo ha annunciato ad alcuni media. Successivamente il tutto è stato confermato sia dalla sua famiglia, ma anche da parte di Oreste Scalzone.
Ovvero l’ex numero uno di ‘Potere Operaio‘ e punto di riferimento nella capitale francese dei fuorusciti italiani in quegli anni. Nativo di Padova, il 1 agosto del 1933, nel corso degli anni ’60 e ’70 è stato considerato come uno dei personaggi più importanti del marxismo operaista. Fu anche uno stimato filosofo, politologo, attivista e politico italiano.
Le accuse nei suoi confronti, all’epoca, sono state gravissime. Tanto è vero che venne processato (insieme ad altri personaggi) il 7 aprile del 1979 con l’accusa di aver partecipato ad atti terroristici e d’insurrezione armata. Successivamente, però, venne assolto da queste imputazioni. Non finì qui visto che venne successivamente condannato a 12 anni di carcere per associazione sovversiva e concorso morale nella rapina di Argelato.
In quella occasione morirono il carabiniere Andrea Lombardini con il ferimento di un altro suo collega. Nel 1983, Negri viene eletto con il Partito Radicale. Tanto da godere dell’immunità parlamentare. Solamente in quella occasione riuscì ad ottenere la scarcerazione. Poi la decisione di lasciare il nostro Paese per trasferirsi in Francia in quel di Parigi. Il tutto grazie alla protezione offerta dalla «dottrina Mitterand».
Proprio all’estero ha insegnato in diversi atenei. Fino a quando, poco prima del 2000, riuscì a patteggiare per ritornare in Italia e scontare la sua pena per altri sei anni.