Il tecnico ha parlato dopo la vittoria con il Cagliari firmata da Osimhen e Kvaratskhelia: “I confronti con gli ex allenatori li fanno i giornalisti, io sono venuto qui perché so ciò che faccio”.
Scurdammoce ‘o passato. Anche perché il presente non sarebbe stato al sicuro lo stesso, nemmeno con Luciano Spalletti in panchina. L’uomo che nella scorsa stagione ha comandato e trascinato il Napoli al terzo Scudetto della sua storia. Sembra questo, il pensiero di Walter Mazzarri.
L’attuale tecnico dei partenopei ha parlato in conferenza dopo la vittoria al Maradona contro il Cagliari: 2-1 grazie ai gol di Osimhen e Kvaratskhelia, “inutile” il momentaneo pareggio di Pavoletti (in un momento di grazia). “Se possiamo dimenticare il Napoli di Spalletti? Queste cose le decidete voi giornalisti. Io sono venuto perché credo di essere un allenatore che sa quello che fa”, ha detto Mazzarri rispondendo a una delle tante domande post-partita. “Ho già visto delle cose che posso migliorare per agevolare questo gruppo, sapevo che dopo l’annata scorsa il Napoli avrebbe corso pericoli. E probabilmente sarebbe successo anche se fosse rimasto Spalletti…”.
Mazzarri ha spiegato i momenti che ha vissuto il Napoli dopo la conquista del tricolore: “Dopo l’anno scorso, quando una squadra passa un periodo in cui stenta a fare risultato anche con squadre medie, si può creare apprensione. Bisognava sbloccarsi. Sono contento per tanti motivi, innanzitutto perché abbiamo vinto in casa e poi che hanno fatto gol Kvara e Osimhen che sentivano forte la pressione”. La prestazione l’ha soddisfatto: “Abbiamo fatto quasi l’80% di possesso palla e creato tante palle gol, posso solo fare i complimenti”.
Il Cagliari aveva pareggiato subito il vantaggio firmato da Osimhen: “Ai ragazzi ho detto ‘la prossima volta che andiamo in vantaggio non festeggiamo più, è già successo con il Real e subito hanno pareggiato. Se facciamo due gol, allora festeggiamo…’. La squadra oggi ha fatto tutto, non è stata solo bella solo grazie al possesso palla, ha anche creato tanto. Dovevamo essere più lucidi e segnare prima”. Pavoletti aveva comunque spaventato: “Abbiamo concesso una palla gol nel primo tempo e nel secondo tempo l’unica l’hanno messa dentro. Non credo di aver visto degli svarioni come altre volte. Il Cagliari è nota per recuperare negli ultimi minuti, l’ansia del risultato non aiuta. Nel finale eravamo in apprensione”.