Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha lanciato un vero e proprio allarme in vista dell’arrivo del Natale per quanto riguarda il terrorismo: l’allerta è massima
Il Natale è sempre di più alle porte, ma continua a crescere l’allarme che riguarda il terrorismo. Ed è per questo motivo che si sta correndo ai ripari. La sospensione di Schengen, ai confini per la Slovenia, è stata prorogata di altri 30 giorni a partire dal 20 dicembre. Motivo? Per via del forte innalzamento del rischio di infiltrazioni terroristiche. Soprattutto per le festività natalizie e la fine dell’anno. Parole che arrivano direttamente dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
Quest’ultimo ne ha parlato in una lettera indirizzata ai vertici alti dell’Unione Europea. Questo il testo completo: “Il persistere della minaccia di azioni terroristiche, alimentata dall’intensificarsi dei focolai di crisi ai confini dell’Europa, con particolare riferimento all’attacco condotto nei confronti di Israele e la successiva operazione militare a Gaza, continua a essere oggetto di particolare preoccupazione per quanto riguarda il rischio di azioni violente all’interno dell’Unione europea”.
Un testo che è continuato in questo modo: “Senza dimenticare anche dell’approssimarsi delle festività natalizie e di fine anno”, scrive il ministro. Per questo “nell’attuale fase di innalzamento del rischio di infiltrazioni terroristiche, emerge l’esigenza di prorogare i controlli alle frontiere terrestri interne con la Slovenia”.
Il ministro rivela: “Nel corso dell’ultima riunione del Comitato di analisi strategica anti-terrorismo del 14 dicembre, è stata confermata la necessità di mantenere il rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo in atto sul territorio nazionale e agli ingressi sullo stesso. Soprattutto per l’alto rischio in merito a possibili infiltrazioni terroristiche nei flussi migratori irregolari non solo per via marittima ma anche con la Slovenia. Questi flussi continuano e sono condizionati anche dalle decisioni di ripristino dei controlli alle frontiere interne“.
In conclusione ha aggiunto: “Le modalità di controllo continueranno ad essere attuate in modo tale da garantire la proporzionalità della misura, adattandole all’evoluzione della minaccia e calibrandole in modo da causare il minore impatto possibile sulla circolazione transfrontaliera e sul traffico di merci”.