Mariastella Gelmini in un’intervista a ‘Il Foglio’ rimanda al mittente la proposta di un federatore di centrosinistra: “Vi spiego perché non serve”.
La proposta di Romano Prodi di Schlein come federatrice del centrosinistra non sta prendendo piede. Dopo il no netto da parte di Giuseppe Conte, anche Mariastella Gelmini in un’intervista a Il Foglio respinge al mittente la proposta ribadendo che non è intenzione di Azione di formare un campo largo.
“Su certi temi possiamo anche costruire una battaglia comune – sottolinea la portavoce del partito di Calenda – ma in generale è complicato unirsi con una sinistra simile. Non pare che ci siano le condizioni per condividere un percorso soprattutto con il M5s, che dal nucleare al Superbonus la pensano in modo diverso dal nostro“.
Altro tema che sta facendo molto discutere negli ultimi tempi è il Mes e su questo la Gelmini non ha dubbi: “Sono convinta che alla fine sarà ratificato. La scelta di utilizzarlo come uno strumento negoziale è perdente. Essere gli unici a non averlo ancora attivato ci rende meno credibili. Questo lo sa molto bene anche Giorgetti e credo che anche il premier inizi a pensarlo“.
In maggioranza, però, c’è chi non condivide questa posizione come Salvini. “Ad oggi c’è una campagna elettorale che accentua le differenze all’interno di una coalizione. Il Mes è una vicenda che racconta bene l’esistenza di Azione. Il nostro obiettivo è quello di costruire un’area riformista che provi a dare risposte senza eludere la complessità“.
La Gelmini si sofferma anche sulle Europee e sul futuro di Azione: “Il processo di allargamento è iniziato con Bonetti e Rosato e nei prossimi giorni in Senato presenteremo altre novità. Inoltre, abbiamo apprezzato le parole di Emma Bonino e quelle di Draghi. +Europa ci chiede di essere più chiari sui temi etici? Da noi esistono sensibilità differenti. Rivendichiamo il nostro metodo per scardinare il bipopulismo muscolare che non ha mai portato risultati“.