Un’inchiesta portata avanti in gran silenzio dalla Procura di Venezia e dopo aver accertato le irregolarità sono scattati i mandati
Un’ inchiesta portata avanti in gran segreto dalla procura di Venezia. E tutto sotto copertura con agenti della polizia postale che si sono infiltrati sul web e per mesi hanno monitorato una piattaforma di messaggistica per trovare e individuare i pedofili che sul web si scambiavano direttamente foto e video con bambini abusati. C’è voluto del tempo, anche tanta pazienza di non dover intervenire per non farsi scoprire, come se fosse un film ma era la realtà, e dopo sei mesi di accertamenti e indagini peculiari, la Polizia Postale ha agito su indicazione e direzione della Procura di Venezia, emettendo mandati di arresto per 28 persone che sono state prese in flagranza di reato, ma sono state denunciate anche altre 28 persone.
L’operazione, diretta dalla Procura di Venezia tramite il Centro nazionale del contrasto alla pedopornografia online (Cncpo), ha impiegato ben 200 agenti della Polizia Postale che ha convalidato tutti gli arresti. Quello che colpisce è che sono state effettuate ben 19 misure cautelari e tra gli indagati e gli arrestati si va da un’età di 16 anni ad un massimo di 73 anni.
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