Un documento che è stato stilato dalle forze dell’ordine e racconta caso per caso di donne uccise e maltrattate
Da Giulia a Vanessa, a Michelle ad Alessandra, fino a Saman e Concetta, ma sono tante e ancora di più. Troppe. Donne uccise, maltrattate, costrette e violentate perché volevano essere libere e felici. La polizia ha stilato un report con numeri agghiaccianti che fanno riflettere e anche accapponare la pelle, nel constatare quanta violenza ci sia nei confronti delle donne, delle ragazze e di signore che, magari, non ne possono più e si ribellano. In tutto, in questo 2023 che sta terminando, sono 109 le donne uccise nel 2023 fino al 3 dicembre, di cui “90 in ambito familiare o affettivo, 58 quelle uccise da partner o ex partner”. E’ quanto è scritto nel report ‘Il Punto-Il pregiudizio e la violenza contro le donne’, elaborato dal Servizio Analisi Criminale.
Numeri che fanno venire i brividi e che non possono far parte di una società moderna e civile. Basti pensare che nel 2022, le donne vittime di omicidio commesso dal partner o ex partner sono state il 58% di quelle uccise in ambito familiare/affettivo mentre, nel 2021, raggiungevano il 70%. Non solo. Fino a settembre 2023 la percentuale saliva al 65%. Gli assassini autori di omicidi volontario erano per il 73% italiani e nell’85% dei casi con un’età superiore ai 30 anni, e il 59% ha più di 45 anni. Le donne uccise da partner o ex partner (per l’81% italiane), nel 64% dei casi avevano più di 45 anni e il 28% erano ultrasessantacinquenni.
Il metodo, perché purtroppo c’è un metodo e modus operandi, da gennaio a settembre 2023, negli omicidi volontari di donne accaduti in ambito familiare/affettivo viene fuori che è dominante e costante l’uso di armi improprie e/o armi bianche: 28 casi nel 2023 contro i 31 dell’anno precedente nello stesso periodo. Ma non è tutto. In 24 casi sono state “utilizzate armi da fuoco”, 18 omicidi nel 2022.
Sempre nei primi nove mesi del 2023 sono diminuiti del 13% gli atti persecutori, lo stalking, per intenderci, in tutto ben 12.491 contro i 14.326 del 2022. Ma a ridursi, per fortuna e almeno sono i casi di violenza sessuale che nel 91% dei casi le vittime sono donne, con il 29% risulta essere minorenne. Però, sempre nello stesso periodo, ovvero da gennaio a settembre del 2023 aumentano i casi di revenge porn e anche la costrizione o induzione al matrimonio con 16 casi specifici nel 2023, contro gli 11 dell’anno prima e una percentuale del 45%.