Un presepe senza San Giuseppe e con due mamme ha scatenato la polemica sulla tradizione natalizia.
L’iniziativa è arrivata da don Vitaliano Della Sala, parroco della chiesa di San Pietro e Paolo a Capocastello a Mercogliano, nell’Avellinese e ha scatenato l’ira di alcuni esponenti del centrodestra, tra cui il capogruppo di Forza Italia in Senato Maurizio Gasparri, che l’ha definita “priva di senso”.
“La rappresentazione della Natività, tanto cara a tutti noi, viene così snaturata nell’ennesimo tentativo di non offendere qualcuno ma con il risultato di offendere tutti coloro che hanno sempre avuto rispetto e devozione per la Sacra Famiglia”, aggiunge il senatore. “Un gesto che lascia sgomenti, è l’ennesimo atto di vera e propria blasfemia, con la rimozione di San Giuseppe e, dobbiamo immaginare, evidenti allusioni nei confronti della Madonna, così come d’altronde siamo abituati a vedere in molti cortei che rivendicano diritti e tolleranza dimenticando però di rispettare il mondo cattolico”.
E non è finita: da Fratelli d’Italia è giunta una proposta di legge che blinda una volta per tutte la tradizione cristiana nelle scuole. La pdl è stata presentata dalla senatrice Lavinia Mennuni ed è stata firmata da molti parlamentari: “Non sarà più possibile cancellare il presepe, il Natale e la Pasqua all’interno degli istituti scolastici italiani di ogni ordine e grado. È assolutamente fondamentale salvaguardare e tutelare quelle che sono in fondo le nostre radici culturali che nel presepe hanno un altissimo esempio”.
Abbiamo contattato il parroco Vitaliano Della Sala per ascoltare da lui le ragioni che l’hanno spinto a fare il presepe con due mamme. “Ogni anno la comunità prepara il presepe tradizionale e io ne regalo uno ai fedeli con un tema di attualità. Il primo presepe, realizzato da San Francesco nel 1223 era un atto di denuncia caritatevole e fraterna. Era legato sì, alla Natività, ma San Francesco voleva ricordare ai suoi seguaci l’importanza di seguire la povertà radicale, dal momento che loro se ne stavano allontanando. Voleva ribadire che Gesù era nato povero”.
Don Vitaliano Della Sala spiega come nel corso dei secoli al presepe tradizionali siano stati aggiunti elementi e personaggi presi della realtà: “Man mano nel presepe napoletano è entrata la lavandaia, il pescivendolo, il venditore ambulante, lo zampognaro: la vita è entrata nel presepe. Oggi a San Gregorio Armeno ci sono le statuine di Maradona, Papa Francesco, Mario Draghi, Giorgia Meloni, attori, eccetera”.
E siccome oggi il concetto di famiglia si è ampliato, lo scopo del parroco è far riflettere e accogliere tutti i fedeli: “Alla chiesa si rivolgono tante persone e io ho capito che accanto alla famiglia tradizionale ci sono anche altri modi di essere famiglia. E tutti ci interpellano. Noi facciamo il catechismo ai bambini e incontriamo due papà, due mamme, genitori single, o divorziati. Anziché condannare questi nuovi modi di essere famiglia, ho voluto invitare a riflettere. E l’ho fatto entrare nel presepe”.
Nelle ultime settimane dal Vaticano è arrivato il benestare al battesimo ai transessuali e ai gay che possono fare i padrini. “Mai come in questo momento mi trovo d’accordo col Vaticano – spiega don Della Sala – Finalmente si è espresso sul tema. Ho partecipato al primo Gay Pride nel 2000: ci sono voluti 23 anni per cominciare a ragionare sulla benedizione di una coppia gay?”.
E al senatore Gasparri che parla di blasfemia, il parroco Vitaliano Della Sala risponde: “Lo inviterei a leggere il significato della parola blasfemia sul vocabolario. I senatori ci rappresentano, quindi dovrebbero saper parlare italiano. La blasfemia non è questo. Io capisco che la politica della destra sia basata sulla famiglia tradizionale. Ma allora perché invitare Elon Musk ad Atreju? Ha figli con tre donne e altri nati dalla gestazione per altri. Per una questione elettorale propongono la famiglia tradizionale e alle manifestazioni politiche propongono altri tipi di famiglie?”.