Freni: “Sì al nuovo Patto perché sono state recepite le nostre richieste”

Il sottosegretario all’Economia parla con il quotidiano La Repubblica e spiega la trattativa con l’Ue, ma anche sul Mes e sulla manovra

Un sì sospirato, atteso e alla fine arrivato sul filo di lana. L’Italia ha aderito al nuovo Patto di Stabilità, dopo che nei giorni scorsi c’erano state delle segnalazioni di frenata e di scetticismo. Ma adesso tutto è tornato sereno e dirlo è il sottosegretario all’Economia Freni che a Repubblica spiega cosa succederà e soprattutto cosa è successo in questi ultimi giorni e come si è arrivati ad un accordo che accontenta tutti. “L’Italia ridurrà il debito in maniera realistica, graduale e sostenibile: saremo in grado di rispettare un impegno che dobbiamo innanzitutto agli italiani“, sottolinea Freni che poi cerca di spiegare cosa succederà da qui a breve, soprattutto entro fine anno.

Il sottosegretario
Il Sottosegretario al MEF Federico Freni in occasione del Forum Enpaia 2023 ‘Economia e Società, scenari e prospettive’ (Ansa Notizie.com)

Pensare che fino all’ultimo il governo non era convinto del nuovo Patto di Stabilità, Giorgetti stesso e anche gli altri suoi collaboratori non sembravano in linea con quanto stava avvenendo e Freni cerca di andare nel problema e spiegare cosa è avvenuto: “Noi scettici? Le trattative si chiudono sempre al termine di un confronto ampio e costruttivo. Abbiamo detto sì perché il nuovo Patto di stabilità recepisce gran parte delle nostre richieste, a iniziare da un percorso di risanamento più lungo per via di un impegno puntuale sugli investimenti. Nessun capriccio”.

“E’ un buon compromesso e lo si deve alla capacità e tenacia di Giorgetti”

Il Ministro
Il ministro dell’Economia Giorgetti (Ansa Notizie.com)

Dal governo si plaude a quanto è riuscito a fare il ministro Giorgetti che con la sua voglia di fare e determinazione è riuscito ad ottenere delle situazioni che rappresenteranno un vantaggio per l’Italia. E il sottosegretario conferma anche dal punto di vista europeo: “Il fatto che l’Europa ha preso atto della necessità di non soffocare la crescita con una correzione dei conti pubblici troppo gravosa e soprattutto ingiustificata: non torneremo all’austerity. È un buon compromesso, che dobbiamo soprattutto alla capacità ed alla tenacia del ministro Giorgetti“.

Per quanto riguarda il Mes e la futura Manovra che si sta portando avanti con trattative a oltranza, Freni non mette fretta anche se c’è la necessità di presentarla a breve e afferma: “Il Mes e la sua approvazione? Ogni fiume arriva al mare. Sul Mes si esprimerà il Parlamento e il governo, doverosamente, rispetterà la decisione delle Camere. La Manovra fino ala fine? Se i tempi si sono allungati è perché si è voluto dare piena legittimità alle sensibilità di tutti i partiti, e sottolineo tutti, come ha dimostrato l’ottimo lavoro fatto in Senato

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