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Sport

L’Unione Europea dà ragione alla Superlega: cosa cambia nel calcio?

Published by
Daniele Magliocchetti

La Corte si è espressa e a breve darà tutte le motivazioni, è una sentenza che cambia qualcosa, ma non è radicale

La Corte Europea stravolge il calcio. Ma fino a un certo punto. I giudici della Comunità Europea hanno rilevato che Uefa (e anche Fifa che dovrà adeguarsi) hanno troppo potere e violano il diritto dell’Unione Europea e nelle norme in cui si riconosce. Un’associazione quasi dittatoriale a livello sportivo, si intende, che non esiste in nessuna parte del mondo, soprattutto a livelli commerciali e industriali così alti, qual è ormai il calcio.

Il simobolo dell’Uefa che da oggi conta un po’ meno nel calcio (Ansa Notizie.com)

La decisione in attesa delle motivazioni: “Le norme della Fifa e della Uefa sull’autorizzazione preventiva delle competizioni calcistiche interclub, come la Superlega, violano il diritto dell’Unione“. Lo ha stabilito la Corte di giustizia Ue esprimendosi sul ricorso promosso dalla Superlega contro il presunto monopolio illegale di Fifa e Uefa sull’organizzazione delle competizioni internazionali. Da adesso e fino a quando verrà ufficializzato. Le regole Fifa e Uefa sull’approvazione preventiva delle competizioni di calcio, come la Super League, sono contrarie alla legge Ue. Secondo la sentenza pubblicata dalla Corte europea: “Fifa e Uefa non possono imporre sanzioni ai club che partecipano a competizioni alternative”.

La sentenza che rivede il livello organizzativo del calcio

 

La Corte Europea che ha sede a Strasburgo ha rivisto e rivisitato il calcio. Ha dato una nuova forma organizzativa, si può dire. Ha aperto una nuova strada, ora bisognerà vedere come e cosa cambia. Di sicuro l’Uefa non avrà più il monopolio organizzativo, anche se questo non significa che tutto andrà a rotoli, solo che si rivedranno, forse, le situazioni e le priorità e anche nuovi orizzonti. “Le regole di Fifa e Uefa – si legge nella sentenzache impongono la propria approvazione allo sviluppo di nuove competizioni tra club, come per esempio la Superlega, proibendo a squadre e giocatori di parteciparvi, sono illegali. Non c’è una cornice legale che garantisca trasparenza, oggettività, mancanza di discriminazione e proporzionalità da parte di Fifa e Uefa”

Il presidente della Corte Europea, il belga Koen Lenaerts insieme ai suoi quindici colleghi hanno deciso di rivedere come si dovranno applicare norme e regole, da qui in futuro. Nella sentenza infatti si dice anche che “le regole che danno a Fifa e Uefa il controllo esclusivo sullo sfruttamento dei diritti commerciali dei diritti relativi a questi tornei sono tali da limitare la competizione in un ambito di grande importanza per media, consumatori e spettatori televisivi dell’Unione Europea. Nelle condizioni attuali Fifa e Uefa si trovano in una posizione di abuso di posizione dominante“. Nessuno dice che non potranno più continuare a organizzare la Champions League o l’Europa League o la Conference League e altre manifestazioni, solo che non potranno essere più i soli a organizzare manifestazioni che producono ricchezza. Il calcio, in fin dei conti, non è un’istituzione governativa, è, resta e resterà sempre un gioco.

L’Uefa non si scompone: “Ne prendiamo atto…”

Le tre competizioni ufficiali dell’Uefa (Facebook Notizie.com)

Appena arrivata la sentenza l’UEFA ne ha preso atto della sentenza pronunciata dalla CGCE nel caso della European Super League e ha diramato un comunicato per spiegare la propria posizione a riguardo, e non poteva essere altrimenti. Sa bene il presidente Ceferin che non accadrà nulla, almeno nell’immediato, e intanto precisa quanto segue e quello che succederà in ambito Uefa.

Questa sentenza non implica l’approvazione o la convalida della cosiddetta ‘super league’, ma piuttosto sottolinea una carenza storica nel quadro della pre-autorizzazione della UEFA, un aspetto tecnico che è già stato riconosciuto e affrontato nel giugno 2022. La UEFA è fiduciosa nella solidità delle sue nuove regole, e nello specifico che siano conformi a tutte le leggi e regolamenti europei pertinenti. La UEFA rimane risoluta nel suo impegno a sostenere la piramide calcistica europea, assicurando che continui a servire i più ampi interessi della società. Continueremo a plasmare il modello sportivo europeo collettivamente con associazioni nazionali, leghe, club, tifosi, giocatori, allenatori, istituzioni europee, governi e partner. Confidiamo che la piramide calcistica europea basata sulla solidarietà, che i tifosi e tutte le parti interessate hanno dichiarato come il loro modello insostituibile, sarà salvaguardata contro la minaccia di evasione da parte delle leggi europee e nazionali”

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Daniele Magliocchetti