Il leader di Noi Moderati parla al CorSera e spiega i motivi che l’hanno indotto a decidere sul voto in aula per la ratifica
Una scelta che sta facendo discutere. E neanche poco. La mancata ratifica del Mes sta facendo il giro d’Europa, e non solo. Dentro la maggioranza anche ci sono alcune frizioni sulla decisione che è stata presa in merito al Mes. A cominciare da Noi Moderati che in aula si sono astenuti e Maurizio Lupi al CorSera spiega la scelta che è stata fatta: “Continuiamo sulla nostra strada e stiamo crescendo, i sondaggi ci danno al 2%. Questo voto dimostra quanto sia fondamentale nella maggioranza la presenza politica delle forze popolari e di Noi Moderati“. Ha sorpreso che proprio il “moderato” Lupi si sia arrabbiato e abbia perfino esclamato un “e che cavolo”, tanto che alcuni si sono stupiti: “È che le opposizioni mi hanno deluso molto, perché da mesi strumentalizzano la questione del Mes. Abbiamo perso un’occasione per fare un confronto importante sul futuro dell’Europa“.
Detta e messa così sembra quasi che la responsabilità sarebbe delle opposizioni sulla mancata ratifica del Mes, ma Maurizio Lupi cerca di spiegare il suo punto di vista su quanto accaduto in Parlamento: “Per maggioranza e opposizione questa era l’occasione per un confronto serio su come è cambiata la Ue dopo la pandemia. Non è stato così. Le opposizioni hanno dimostrato di non avere lo sguardo alto e di utilizzare i trattati internazionali più per attaccare la maggioranza che per remare nella stessa direzione“. Lupi non fa drammi sul fatto che ci siano state spaccature interne, con Lega e FdI da una parte e Noi Moderati e Forza Italia dall’altra: “La modifica del Patto di stabilità dimostra che la maggioranza è europeista e rema nella stessa direzione. Sul Mes da sempre FdI e Lega sono contrari. Noi Moderati e FI siamo sempre stati a favore e ci siamo astenuti perché per ratificare il Mes allargato erano necessarie modifiche“.
“Vale più l’accordo sul Patto di Stabilità che la non ratifica del Mes”
Una decisione, quella della mancata ratifica sul Mes, che non ha permesso agli altri Paesi della Ue di poter ricorrere a questo strumento in caso di necessità semmai ci dovessero essere delle crisi bancarie, e di questi tempi non è proprio una cosa che fa stare tranquilli. Ma anche su questo Lupi non sembra stracciarsi le vesti, tutt’altro: “Lo spread era a 161 e dopo il voto a 161 è rimasto e non mi pare che la Borsa sia crollata. Non mi straccerei le vesti. Come segnale politico vale molto di più l’approvazione da parte dell’Italia delle nuove regole del Patto di Stabilità, piuttosto che la bocciatura del Mes. Meloni e Giorgetti hanno siglato un compromesso nobile, dove ognuno ha fatto un passo indietro per farne uno avanti“.
Alcuni, forse malignamente, pensano ci possa essere una specie di ritorsione da parte del Governo nei confronti della Ue e di alcuni Paesi membri, ma anche qui Maurizio Lupi non trova riscontri: “Nessuna ritorsione, non è con le prove muscolari che si costruisce una Ue diversa, ma con la credibilità delle proposte e il confronto serio. Un veto? Non lo è. Il voto italiano non impedirebbe alla Germania di usare il Mes ma potrebbe accelerare la modifica dello strumento, come noi chiediamo“.