In una intervista che ha rilasciato ai microfoni del quotidiano “La Repubblica” è intervenuta la leader di +Europa, Emma Bonino
Non si tratterebbe affatto della prima volta che attacca il governo, ma questa volta ci è andata giù in maniera molto pesante. Lo ha fatto chiaramente capire la numero uno di +Europa, Emma Bonino, in una intervista che ha rilasciato ai microfoni del quotidiano “La Repubblica“. Soprattutto in merito a quanto accaduto in quel di Bruxelles dove l’Italia, per la stessa Bonino, si è “autoisolata”. Affermazioni, le sue, che non sono affatto passate inosservate.
Queste sono alcune delle sue parole: “Il governo è passato dal tentativo di usare il Mes come arma di ricatto per ottenere di più sul Patto di Stabilità fino ad arrivare alla ripicca“. Danni che, secondo lei, la destra avrebbe commesso in quest’ultimo periodo e non solo. Non si è fatto attendere l’attacco nei confronti della premier, Giorgia Meloni: “E’ riuscita a consumare, in un colpo solo, la credibilità che le era stata riconosciuta per alcune scelte in ambito internazionale“.
Sulle parole del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sul fatto di dissentire dal governo sulla mancata rettifica del Mes ha fatto sapere: “Non è un problema di dissentire o altro. Qui si tratta di una scelta di significato politico, ovvero la ratifica di un importante trattato attesa da mesi. Anche perché il ministro aveva espresso più volte la previsione di una ratifica entro la fine dell’anno. Ed adesso ha informato tutti di non essere d’accordo con il voto negativo della sua maggioranza”.
Poi ha continuato dicendo: “Una maggioranza che, in termini politici, lo ha del tutto sfiduciato. Senza dimenticare che hanno danneggiato l’immagine del nostro Paese rimasto l’unico in Europa a non aver ratificato le modifiche di trattato. Su questo il ministro dell’economia ne deve prendere atto“.
Sul fatto che la Lega abbia potuto condizionare le scelte della Meloni ha risposto: “A questo punto ritengo poco interessante capire chi tra i due abbia cominciato per primo. La cosa certa è che a vincere è stato il complottismo antieuropeo. Si tratta di un grande classico che tornerà ad invadere il dibattito pubblico con l’avvicinarsi delle elezioni europee“.