Di Trapani (Fnsi) in un’intervista a ‘La Repubblica’ si sofferma sulla norma Costa e lancia la possibilità di scioperare se non ci sarà lo stop.
Vittorio Di Trapani, presidente Fnsi, in un’intervista a La Repubblica si sofferma sulla norma Costa e lancia un invito ai giornalisti: quello di disertare il 28 la conferenza stampa del premier Meloni. “Il bavaglio con questa legge non è ai giornalisti – spiega – ma al diritto dei cittadini di essere informati. Un caso su tutti: al di là della notizia dell’arresto, nulla si sarebbe saputo del femminicidio di Turetta da parte di Giulia“.
Norma che potrebbe portare allo sciopero. “Il 28 dicembre pronti a disertare la conferenza stampa del premier Meloni. Il 3 gennaio l’assemblea dei comitati di redazione. E e non c’è uno stop a questo provvedimento, lo sciopero sarà inevitabile. L’abbiamo fatto in passato per fermare altre norme bavaglio e non cambieremo idea“, spiega Di Trapani.
Di Trapani sottolinea che “i veri garantisti sono per la massima trasparenza. Tutto il resto è una bufala. Solo la luce totale sul percorso giudiziario assicura il pieno rispetto dei diritti, anche di indagati e imputati“.
“Chi si nasconde dietro la bandiera del garantismo per promuovere misure oscurantiste vuole solo nascondere notizie scomode per il potente di turno“, aggiunge il presidente Fnsi.
Di Trapani ribadisce che “è giunto il momento di portare la situazione italiana all’attenzione dell’Europa e degli organismi internazionali. Compresa anche quella di rivolgerci alla Commissione e al Parlamento e, e ai Relatori speciali sulla libertà di stampa di Onu e Osce. A chi stila le classifiche internazionali sulla libertà di espressione dio: accendete un faro sull’Italia perché libertà e democrazia muoiono non solo quando i giornalisti vengono uccisi, ma pure quando finisce il diritto di cronaca. E’ quello che succede da noi“.