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Imbrattata la sede di Pro Vita: due madonne che tengono Gesù

Published by
Daniele Magliocchetti

Nell’immagine c’è anche Giuseppe il falegname che costruisce una bara con la scritta patriarcato

Una provocazione. L’ennesima che subisce la sede di Pro Vita a Roma da parte della street artist Laika che ha lasciato un “ricordino” di Natale sulla saracinesca dell’ufficio dell’associazione. Si tratta di due poster che sono stati attaccati e che parlano della “Natività” ma in un modo provocatorio e senza alcun senso, a voler riscrivere una storia che non esiste.

Il poster provocatorio che è stato affisso alla sede di Pro VIta a Roma (facebook Notixie.com)

Nel primo poster-immagine c’è Gesù bambino che viene ritratto mentre è in braccio e coccolato dalle sue due mamme che poi sono due Madonne. Non solo. Gesù è avvolto da fasci arcobaleno, classico riferimento alla bandiera LGBT. Il secondo invece si vede San Giuseppe, il falegname e compagno di Maria, che realizza una bara con la scritta per il patriarcato. Due messaggi espliciti, ma altrettanto senza senso e offensivi. Definirle opere ci vuole coraggio.

Viene definito come un messaggio d’augurio contro le discriminazioni

Uno dei due poster provocatori lasciati davanti alla sede di pro Vita (Ansa Notizie.com)

L’artista vicino al mondo Lgbt ha lasciato anche un messaggio social in riferimento alla sua provocazione: “Questo è il mio augurio di buon Natale a tutti gli italiani che sia di buon auspicio per il futuro: un futuro senza discriminazioni, che si lascia alle spalle i cosiddetti ‘valori tradizionali’, frutto di una società misogina, omofoba e patriarcale. Di quel patriarcato che ancora oggi è responsabile della morte di una donna ogni tre giorni per mano di un uomo. La cornice non è casuale: è assurdo che nel 2023 ci siano associazioni sponsorizzate e finanziate dallo stato che promuovano valori medievali, come l’ascolto del battito cardiaco del feto e la cancellazione di uno dei due genitori dai certificati di nascita di famiglie gay. Ognuno ha diritto a fare le proprie scelte riguardo il proprio corpo e il proprio orientamento sessuale“.

E non è sicuramente questo il modo per rivendicare il proprio pensiero o cercare di diffondere un messaggio mettendo in mezzo le discriminazioni o perfino parlare di patriarcato con Giuseppe il falegname. Ma per favore.

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Daniele Magliocchetti