Giovanni Orsina in un’intervista a ‘Italia Oggi’ si sofferma sul Mes e sul no dell’Italia alla ratifica: “Il voto aveva un valore simbolico”.
Sono ormai passati diversi giorni dal voto alla Camera sul Mes, ma il tema continua a fare discutere. “Mi pare che ci sia stato molto clamore in Italia e poco in Europa – sottolinea Orsina in un’intervista a Italia Oggi – la posizione di Lega e FdI è sempre stata chiara. Negoziando ci sta dire dei no, non tanti perché altrimenti rischi di restare isolato. E il premier si è giocato il suo primo no“.
Il direttore della Luiss sottolinea come “il voto sul Mes aveva un particolare valore simbolico. Meloni si era sempre detta contraria alla ratifica e non poteva farsi mettere in difficoltà dalla Lega. Il partito di via Bellerio ha gioco facile a rivendicare quella coerenza, che ha fatto parte della fortuna del premier“.
Un anno di governo e la situazione non è cambiata. “I sondaggi ci dicono che non ci sono state particolari variazioni – sottolinea Orsina – e questa è una buona notizia per il centrodestra. Abbiamo piccole oscillazioni all’interno della coalizione, ma il risultato finale è sempre lo stesso. Un dato dovuto anche al fatto che il governo ha mantenuto una stessa linea nonostante alcuni voti in dissenso“.
Quadro identico anche per il centrosinistra. “E questa non è una buona notizia – dice ancora il politologo – Pd e M5s continuano a viaggiare separati su argomenti chiave. Non è stato fatto niente per dare vita ad una coalizione“.
2024 significa elezioni europee. “Questo voto si giocherà sulla visibilità – spiega Orsina – e in quanto di visibilità il premier Meloni ha un grande vantaggio su Salvini e Meloni. Centrosinistra? Subito dopo dovrebbe riprendere piede una logica maggioritaria. Le Europee serviranno a pesare le forze dei singoli partiti e a decretare il leader. Ma questo ragionamento funziona solo sulla carta“.