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Economia

Superbonus, Betti (Ance): “Decreto pieno di buone intenzioni, ma non serve”

Published by
Giovanna Sorrentino

“Il decreto Superbonus è pieno di buone intenzioni ma non serve. Se la strada deve essere quella tracciata in Cdm, va aumentata la soglia dell’Isee”. 

Ai nostri microfoni il vicepresidente Ance Stefano Betti commenta il decreto Superbonus che ieri ha avuto l’ok dal Consiglio dei ministri. “Prende una fascia di popolazione troppo ristretta, quindi non risolve nessuno dei problemi in corso sui condomini”.

Superbonus, Stefano Betti, vicepresidente Ance (Ansa Foto) – notizie.com

Il provvedimento approvato prevede di creare un fondo a favore dei contribuenti con reddito fino a 15mila euro, che potranno avvalersi di un contributo sulle spese sostenute dal primo gennaio al 31 ottobre 2024.

Cosa prevede il decreto Superbonus

Il bonus al 70% sarà garantito per coloro che continuano i lavori nel 2024, affiancato da una sanatoria che evita la restituzione delle somme per chi non completa entro il 31/12“, ha spiegato in una nota stampa Roberto Pella, capogruppo Forza Italia in Commissione bilancio. “Inoltre, il bonus edilizio 110%, rimarrà attivo per coloro con basso reddito che non hanno ancora completato i lavori”, aggiunge. “I condomini saranno protetti, evitando loro di dover pagare per altri condomini inadempienti”, conclude la nota del deputato azzurro.

“Isee 15mila euro: novità venuta fuori ieri”

Quella dell’Isee fino a 15mila euro è una novità venuta fuori ieri. Noi l’avevamo messa sul tavolo per il futuro – spiega Betti a Notizie.com Visto che non si può pensare, giustamente, al 100% per sempre, più avanti bisognerà avere uno sconto in fattura per i bonus legati alle prestazioni energetiche e sismiche, che faciliti e aiuti le classi meno abbienti. Ma il problema attuale non si risolve così: ci troveremo nel paradosso in cui in un condominio qualcuno avrà il 100% e qualcun altro il 70%. L’intervento del governo non è negativo, ma non è efficace perché colpisce una parte troppo esigua della popolazione in difficoltà”. 

Stefano Betti, vicepresidente Ance (Ansa Foto) – notizie.com

L’interlocuzione con le associazioni “per andare verso la fine ordinata del Superbonus”, non è andata come Ance sperava nemmeno nell’altra parte del provvedimento. “Di fatto si tratta di un condono. Dice che le opere in stato di avanzamento fino al 2023, sono salvaguardate anche se non si completano i lavori. Tradotto – aggiunge Betti – vuol dire che se non si raggiungono le prestazioni termotecniche necessarie, i soldi spesi non saranno serviti ad avere un beneficio, né per i proprietari né per la collettività in termini di risparmio energetico generale”.

Il fondo previsto nel decreto Superbonus al quale i cittadini con reddito fino a 15mila euro potranno accingere, secondo Anci non è abbastanza: “Da quello che apprendiamo sarà di 16 milioni: stiamo parlando di niente”. 

Superbonus, Betti (Ance): “Di questa proroga non beneficerà nessuno”

Le associazioni di categoria hanno intenzione di portare avanti le loro istanze: “Stiamo spiegando che questa decisione da prendere ha un significato politico: si vogliono lasciare i condomini in mezzo al guado e creare contenziosi con dei costi superiori di gran lunga a quelli di una proroga di qualche mese, di dimensioni consistenti dal punto di vista della quantità dei soggetti che ne beneficiano. Ma di questa proroga non beneficerà nessuno”.

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Giovanna Sorrentino