“Salvini deve riferire in aula? Deciderà lui”. Risponde così ai giornalisti Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri sulla bagarre politica scoppiata intorno al caso Tommaso Verdini. Le opposizioni hanno chiesto al leader della Lega di riferire in Parlamento . Dopo Capodanno il giudice fisserà gli interrogatori di garanzia
Bisognerà aspettare il 2024, magari intorno al 3 gennaio per un primo incontro tra tra gli indagati e il gip di Roma, che ha disposto 5 misure cautelari nell’ambito dell’ indagine della Procura su presunti illeciti in commesse in Anas. Dopo Capodanno verranno fissati gli interrogatori di garanzia.
A piazzale Clodio sfilerà, tra gli altri, anche Tommaso Verdini, figlio dell’ex parlamentare Denis, finito nel registro degli indagati in un fascicolo in cui si procede per corruzione e turbativa d’asta. La vicenda giudiziaria, come prevedibile, ha scatenato la bagarre politica alla Camera proprio nelle ore in cui veniva approvata la manovra, con le opposizioni che hanno chiesto al ministro delle Infrastrutture e vice premier Matteo Salvini (la cui compagna è la sorella di Tommaso Verdini e figlia di Denis) un intervento in Parlamento per chiarire la vicenda.
Ma cosa sappiamo fin qui sul caso? Dalle carte dell’indagine emerge, secondo l’accusa, un ‘sistema’ che ruotava intorno alla società di lobbing Inver, gestita da Tommaso Verdini e Fabio Pileri alla quale alcuni imprenditori si sarebbero rivolti per ottenere, in cambio di utilità, parte delle ricche commesse della società che si occupa di infrastrutture stradali e gestisce la rete di strade statali e autostrade di interesse nazionale. Sempre secondo l’accusa, Inver avrebbe “facilitato” una serie di ditte nel partecipare e vincere, grazie all’accesso ad informazioni riservate, appalti con l’Anas potendo contare su due dirigenti ribattezzati in una intercettazione “i marescialli che presiedono il fortino”, ai quali la sarebbero stati garantiti avanzamenti di carriera e conferme in posizioni apicali di Anas.
Cosa scrive il gip nell’ordinanza? “Emerge che Denis Verdini è socio di fatto della Inver, decide la sua strategia, è colui che in virtù del suo peso politico e dei suoi rapporti con il sottosegretario Freni (non indagato nel procedimento ) e con il dottor Bruno assicura sponde o appoggi tali da consentirgli, direttamente o tramite il figlio Tommaso, e Pileri di promettere e garantire” ai funzionari pubblici “avanzamenti di carriera in Anas o ricollocamento in posizioni lavorative di rilievo”. Ci sarebbe poi una intercettazione, che tirerebbe in ballo un presunto accordo con la Lega. Ma come ha commentato il sottosegretario leghista all’Economia, Federico Freni, in un’intervista a La Repubblica, dopo essere stato citato nell’ordinanza sul caso Anas? “Sono assolutamente tranquillo. La preoccupazione si riserva a cose gravi, non certo a citazioni di terze persone. Se dovessi preoccuparmi di tutti i giudizi o le chiacchiere altrui, oltre un limite ragionevole, non dovrei uscire di casa. La mia serenità deriva dal fatto che sono completamente estraneo a questa inchiesta”.
Dicevamo prima anche dello scontro politico, con il ministro Salvini che nella giornata di ieri ha evitato l’aula di Montecitorio, ma intercettato da alcuni cronisti nelle strade del centro della Capitale, ha evitato di rispondere alle domande. M5s, Pd e Avs spingono invece su un intervento dello stesso ministro. Resta sulla linea garantista il deputato di Azione Enrico Costa. Garantista pure lui come da tradizione di Forza Italia il collega di governo del ministro Salvini, Antonio Tajani. Il vicepremier, lasciando a tarda serata gli uffici dei gruppi parlamentari è stato intercettato dai cronisti. C’erano anche microfono e telecamera di Notizie.com. “Se deve riferire in aula? Deciderà lui”.