Per la prima volta dopo anni la Legge di bilancio è stata approvata senza il voto di fiducia.
Lo ha ricordato ieri alla Camera anche il capogruppo di Fratelli D’Italia Tommaso Foti, sottolineando come questo sia “un riconoscimento all’attività svolta, con l’opposizione che ha presentato un numero limitato di emendamenti”.
Dopo una corsa contro il tempo per allontanare l’ipotesi dell’esercizio provvisorio, i deputati italiani ieri hanno licenziato la Manovra 2024 senza il voto di fiducia: “È molto positivo, soprattutto se la si accompagna al rifiuto del Mes, che sarà ricordato per decenni come un atto di coraggio e di svolta nella politica economica italiana nei confronti del pilota automatico dell’Ue, che va assolutamente abolito attraverso una Costituzione europea”, dichiara in esclusiva a Notizie.com l’economista Giulio Sapelli, commentando la Legge di Bilancio.
Il professore non reputa negativa la richiesta del governo di limitare gli emendamenti. Al contrario, ritiene che sia stata “una posizione giusta, nonostante ciò che dice l’opposizione. Per anni, un’ampia serie di intellettuali, tra cui anche io, abbiamo pensato che si dovesse ritenere positivo approvare la Finanziaria come legge a sé, non dando la possibilità di emendamenti”.
Secondo Sapelli, la Manovra economica 2024 ha dei punti negativi: “Ha come fine quello di sorreggere soprattutto i redditi medio-bassi, ma soffre del peso enorme del Superbonus”.
Ma “avrebbe dovuto essere più coraggiosa nella riforma del fisco e manca di investimenti. Nonostante il voto coraggioso del Mes sul quale concordo pienamente, il Patto di stabilità lascia un po’ di respiro e la grande occasione che abbiamo per l’unificazione delle zes (zone economiche speciali ndr.) la Manovra continua ad essere iniqua. Avrebbe dovuto in ogni modo, cercando tra le pieghe del bilancio, trovare più soldi per gli investimenti”.
Un altro punto dolente secondo l’esperto è l’Ilva: “Non si può lasciare l’Italia senza un’acciaieria come l’Ilva. Le uniche vie percorribili sono o concludere l’accordo rapidamente o la nazionalizzazione”.
Alla Camera, il presidente dei deputati di Fdi Tommaso Foti ha citato il Manifesto futurista: “Ritti sulla cima del mondo, noi scagliamo, una volta ancora, la nostra sfida alle stelle”. Una nota di colore dopo settimane di lavoro serrato per licenziare la Legge di bilancio, che ha fatto il giro del web. “Mi sembra che sia la legittima soddisfazione di un capogruppo che vede il suo partito e la sua cultura avere un peso così rilevante per il destino dello Stato – conclude Sapelli – spero che non conosca solo i futuristi, ma anche Leopardi, Pascoli e Carducci”.