Manovra 2024, adesso è diventata ufficialmente legge: soddisfazione per la premier Giorgia Meloni. Tutte le novità e gli ultimi aggiornamenti in merito
Quella di ieri, venerdì 29 dicembre, è stata una giornata molto importante quella che si è vissuta alla Camera visto che è stato dato il “via libera” definitivo per quanto riguarda la Manovra 2024. Il tutto avvenuto in seconda lettera e senza bisogno di modifiche rispetto al testo che è stato approvato in Senato. A votare a favore 200 parlamentari, mentre 112 di loro erano contrariati. Solamente 3, invece, coloro che hanno preferito non esprimere un giudizio.
Ci saranno importanti novità su molti temi come quelli riguardanti: Irpef, cuneo fiscale, Ponte sullo Stretto, pensioni e aiuti per i mutui degli Under 36. Non può che essere soddisfatta la premier Giorgia Meloni. Direttamente da casa (ancora influenzata) e dai social network ha voluto ringraziare i parlamentari di maggioranza del Senato e della Camera per questo importante sostegno e per la loro compattezza che hanno dimostrato.
Questo il suo comunicato: “Una Manovra importante che mette al centro le famiglie, il lavoro e le imprese. Questa volta la Manovra viene approvata senza il voto di fiducia“. Non si sono fatti attendere i ringraziamenti nei confronti delle opposizioni: “Li ringrazio visto che, pur nel forte contrasto sui temi, hanno contribuito allo svolgimento del dibattito“.
Anche se i commenti da parte di alcuni appartenenti alle opposizioni non sono stati affatto positivi. In primis c’è quello della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che ha commentato in questo modo: “E’ una manovra che fa male al Paese. Hanno dovuto pensarci le opposizioni unite a migliorarla mettendo fondi sul contrasto alla violenza di genere. Voi non lo avete fatto, vi siete tenuti i soldi per le vostre mance e avete preferito finanziare campi da golf che la lotta alla violenza contro le donne“.
Sui social, invece, è arrivata la dura risposta del numero uno del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte: “La maggioranza della Meloni approva una legge di bilancio di tagli e tasse da far invidia ai peggiori governi tecnici. Insieme a Salvini e Tajani continuano la stagione dei tagli ai danni dei pensionati. Una manovra lacrime e sangue che ci sembrerà acqua e zucchero rispetto al macigno che Meloni ha scagliato sul Paese per i prossimi anni. Con il nuovo patto di stabilità l’Italia sarà costretta a tagli da oltre 12 miliardi l’anno“.
RISORSE: Il decreto di legge Bilancio vale quasi 24 miliardi di euro dei quali oltre 15 miliardi finanziati in deficit e destinati al taglio del cuneo e alla riduzione delle aliquote Irpef. Due misure che portano un vantaggio in busta paga per i contribuenti (circa 120 euro al mese).
TASSE LAVORO: Già tasse sul lavoro per 14 milioni di dipendenti con vantaggi medi di circa 100 euro al mese. Nel corso della manovra il governo ha voluto confermare il taglio del cuneo (rafforzato con il decreto del primo maggio), di 7 punti per i redditi fino a 25mila e 6 punti per quelli fino a 55mila euro. IRPEF: Per il prossimo anno le aliquote Irpef si riducono da quattro a tre (23%) per i redditi fino a 28mila euro. Mentre al 35% per i redditi fino a 50mila euro e al 43% oltre i 50.000mila euro.
PONTE DI MESSINA: Pari a quasi 12 miliardi di euro (11,6) dal 2024 al 2032. PENSIONI: Andare in pensione nel 2024 sarà molto difficile. La manovra tende ad inasprire i requisiti per l’accesso all’anticipo pensionistico con Quota 103. Il requisito principale resta 62 anni di età e almeno 41 anni di contributi. Fino ai 67 anni il valore lordo dell’assegno non potrà superare i 2.272 euro al mese.
ENTI LOCALI: Alleggerimento importante per la spending review per gli Enti locali. Si parla di circa 280 milioni di fondi stanziati per il Covid. SANITA’: Stanziamenti per 3 miliardi di euro per il 2024, 4 miliardi per il 2025 e 4,2 miliardi per il 2026. MISURA CONTRO VIOLENZA SULLE DONNE: Le opposizioni hanno destinato i 40 milioni delle risorse a loro disposizione alle misure per la lotta alla violenza sulle donne. Verranno costruite case rifugio, esonero contributivo alle assunzioni e risorse aggiuntive per Fondo per le Pari opportunità.
AFFITTI BREVI: Cedolare secca al 21% ma solo sul primo immobile con affitto breve. Dunque l’aliquota al 26% sui redditi da contratto di locazione scatterà solo a partire dal secondo appartamento. Nel caso in cui gli immobili, con affitto breve, sono più di quattro scatta il calcolo da reddito d’impresa. MUTUI GIOVANI: Infine è stata prorogata l’agevolazione per la prima casa degli under 36 con Isee entro i 40mila euro.